L’intervento genetico, da non confondere con gli Ogm, permette di selezionare caratteristiche migliorative delle piante. Questo consentirà per esempio di ridurre l’uso dei pesticidi in viticoltura
PALERMO – “L’agricoltura, come qualsiasi altro settore, si evolve e non può fare a meno del miglioramento genetico, che ha da sempre accompagnato la sua storia mediante le tecniche tradizionali di incrocio e innovazione varietale.
Oggi abbiamo bisogno di un ulteriore miglioramento per adattare le nostre coltivazioni a un contesto ambientale trasformato dai cambiamenti climatici e minacciato da batteri e parassiti.
L’introduzione di nuove biotecnologie agrarie è necessaria per sviluppare piante più resistenti alle malattie e al cambiamento climatico”. Con queste parole Rosa Giovanna Castagna, presidente Cia Sicilia (Confederazione italiana agricoltori), delinea un orizzonte di cui si parla poco e che spesso viene confuso con l’utilizzo degli Ogm (organismi geneticamente modificati).
“Le…