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Innovazione digitale, la Sicilia corre per colmare il gap. Tamajo: “Terra di eccellenze”

Innovazione digitale, la Sicilia corre per colmare il gap. Tamajo: “Terra di eccellenze”
Innovazione digitale per le imprese, punto alla Camera di Commercio di Palermo Enna

Il punto sugli avvisi regionali per la transizione digitale a un evento alla Camera di commercio di Palermo assieme ai vertici di Irfis e dell’Assessorato alle Attività Produttive.

Il presidente della Camera di commercio Palermo Enna, Alessandro Albanese, ha annunciato una data nel corso dell’incontro tenutosi questa mattina in merito agli avvisi regionali di sostegno alle imprese per l’innovazione digitale: mercoledì 8 ottobre, nella sede di via Emerico Amari verrà presentata “la Camera di commercio del futuro”.

Questa, che attualmente conta l’80% dei servizi digitalizzati, secondo gli obiettivi del presidente Albanese dovrà raggiungere il 100%, e su questo si sta alacremente lavorando. “Entro un paio di anni la firma digitale sarà obbligatoria per tutti”, ha pronosticato Albanese introducendo i lavori. Su questo fronte bisogna quindi spingere, e con forza, affinché la Sicilia possa essere competitiva invece che lenta e farraginosa. Serve pertanto che le imprese siciliane siano digitalizzate e che la Camera di commercio e i servizi che orbitano nell’universo azienda lo siano in egual maniera.

“Dobbiamo utilizzare questi bandi regionali per dare un sostegno e per dire alle imprese che bisogna digitalizzarsi”, dice il presidente Alessandro Albanese offrendo anche un dato che rende l’idea della realtà siciliana in materia: “Alcune province della Sicilia hanno ancora un tasso di digitalizzazione primaria inferiore al 50%”.

Innovazione digitale per le imprese, punto alla Camera di Commercio di Palermo Enna

All’incontro, in una Sala Terrasi piena, erano presenti anche l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo, la presidente di Irfis FinSicilia Iolanda Riolo, ma anche il dirigente generale del Dipartimento Attività produttive, Dario Cartabellotta. Soprattutto, era presente l’Ordine dei dottori commercialisti e la dottoressa Paola Loredana Bruno, che ne è consigliere e coordinatrice del gruppo di studio sulla finanza agevolata. Un parterre autorevole che si è confrontato sulle opportunità offerte alle imprese per evolversi sul piano della digitalizzazione ma soprattutto sulla necessità di farlo.

Sul tavolo, per sostenere le imprese siciliane, ci sono bandi con risorse importanti che sono stati elaborati dall’Assessorato alle Attività produttive. Trecento milioni di euro in bandi che, adesso – l’assessore Tamajo dice – “stiamo cercando di mettere a terra, ma che potranno aumentare”. Ma non saranno gli unici. Per l’assessore, infatti, la priorità è il confronto prima di elaborare un bando e non viceversa. Tanti incontri, confronti, analisi del settore e delle esigenze specifiche, infine i bandi redatti nel modo più corretto perché abbiano la maggiore efficacia.

Tamajo: “Rafforzare la competitività delle aziende siciliane”

Parlare di innovazione digitale è importante, secondo Edy Tamajo, “perché dobbiamo trasformare, ma soprattutto supportare e sostenere un ecosistema digitale; dobbiamo rafforzare la competitività della aziende, non dobbiamo lasciare le aziende siciliane indietro rispetto all’innovazione e la transizione digitale e proprio per questo abbiamo portato avanti una serie di bandi che vanno proprio in questa direzione”. Dall’Assessorato alle Attività produttive sono partite appunto una serie di iniziative di sostegno importanti per un territorio che stava rischiando di restare un po’ indietro.

“Abbiamo fatto dei bandi che riguardano il rafforzamento del capitale umano, la digitalizzazione, la ricerca, con Ripresa Sicilia plus, abbiamo lavorato sul campo dell’efficientamento energetico – spiega Tamajo – facendo anche li un bando rivolto alle aziende siciliane e, insomma, abbiamo lavorato per far sì che le aziende siciliane potessero andare alla stessa velocità delle aziende del nord e delle aziende europee”.

Innovazione digitale, un gap da colmare per la Sicilia

Lecito chiedersi quanto la Sicilia sia più “lenta”, meno competitiva delle aziende del settentrione, ma per l’assessore Tamajo – che senza nominarlo, con un affondo di fioretto sembra riferirsi a Carlo Calendanon siamo in grave ritardo sulla digitalizzazione. “Io la Sicilia la giro, la Sicilia è una terra piena di eccellenze; al di là dello sfascismo di qualche mio collega – afferma Tamajo – che vuole far apparire tutto il contrario, la Sicilia è una terra che dal punto di vista della digitalizzazione e dal punto di vista imprenditoriale è piena di eccellenze e cammina ad una velocità elevatissima”.

Gli interventi per spingere sull’acceleratore e rendere tutte le aziende un po’ più competitive e non soltanto le eccellenze sembra però che fosse più che necessario. “Da quando esiste il governo Schifani – dice Edy Tamajo – devo dire che cresciamo più del nord; i dati di Unioncamere, i dati di Svimez, i dati Istat lo confermano: una Sicilia che cresce, che cresce dal punto di vista occupazionale, con aziende che crescono, e devo dire che questo governo ha grandissima attenzione verso il mondo produttivo. Non c’è manovra, non c’è legge di stabilità, non ci sono variazioni di bilancio dove non ci sono misure adeguate, ad hoc per sostenere il mondo produttivo siciliano”. Per l’assessore alle Attività produttive quindi, quando il governo Schifani si è insediato, “forse eravamo un po’ più indietro, ma stiamo colmando il gap”.

Irfis crocevia della “ripresa della Sicilia”

Dei bandi, delle misure che la Regione Siciliana mette a terra, centro nevralgico continua ad essere Irfis, adesso anche potenziata con nuovo personale in supporto di un team che eroga molte delle misure adottate dal governo regionale. “Irfis negli ultimi tre anni si è strutturata per diventare centro nevralgico delle iniziative del governo – spiega la presidente dell’istituto, Iolanda Riolo – perché è stato fatto un grande lavoro col nuovo piano industriale, e quindi stiamo rispettando perfettamente le date”. Tratto di efficienza di Irfis, sul quale la Regione Siciliana fa grande affidamento. “Incremento del personale specializzato addetto allo sviluppo delle nuove misure e digitalizzazione interna; tutto questo rafforzamento del presidio organizzativo ci mette nelle condizioni di essere ancora più efficienti”, afferma senza dubbio di smentita Riolo.

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