Tecnologie a servizio dello sviluppo sempre più attente all’ambiente
L’ottavo appuntamento con la Pagina Bellezza del Qds è dedicato a ricerca e innovazione.
Grazie a una sinergia sempre più forte tra Università, ricercatori e aziende impegnate nei territori, si moltiplicano le innovazioni tecnologiche che puntano a fare del nostro Pianeta una realtà sempre più smart.
Di pari passo, aumenta l’attenzione verso la cura del territorio e la tutela ambientale. Così l’innovazione finisce per sposare la coscienza etica dando vita a tutta una serie di “scoperte” funzionali ma rispettose delle realtà in cui si inseriscono.
I roghi? Per monitorarli arrivano i satelliti dell’Esa
Anche i satelliti del sistema Copernicus dell’Esa sono utilizzati nella lotta agli incendi in Abruzzo. Per monitorare la situazione dei roghi a L’Aquila che ancora desta preoccupazione, la Protezione civile ha richiesto l’attivazione del servizio satellitare “Rapid Mapping” nell’ambito del Copernicus Emergency Management Service della Commissione europea, erogato da un consorzio europeo guidato da e-Geos (Telespazio – Agenzia Spaziale Italiana).
Le mappe delle zone colpite che utilizzano dati satellitari e geospaziali identificano roghi ancora attivi e aree bruciate, riportando anche il grado di danno, fornendo quindi un importante supporto alle autorità competenti per prendere le decisioni milgiori. Le mappe sono prodotte dall’azienda di telerilevamento satellitare Gaf Ag sotto la supervisione di e-Geos.
Il programma Copernicus, coordinato dalla Commissione Europea in collaborazione con l’Agenzia spaziale europea (Esa) e con il contributo dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) è finalizzato a monitorare l’ambiente e a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, contribuendo alla gestione di emergenze umanitarie, disastri naturali e sicurezza della popolazione.
Nell’ambito del programma, l’azienda italiana Leonardo è leader nel settore Emergency proprio attraverso e-Geos. Copernicus Ems, attivo 24 ore al giorno, 365 giorni l`anno, è un servizio che ha l’obiettivo di elaborare e rendere disponibili alla Commissione Europea, in poche ore dall’attivazione del servizio da parte dell’utente autorizzato, mappe satellitari di aree colpite da un disastro naturale o da crisi umanitarie.
L’innovazione conquista i campi: l’irrigazione è sempre più intelligente
L’agricoltura intelligente e l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali mediante tecnologie innovative a minimo impatto da più di 10 anni sono al centro delle ricerche svolte dall’Università di Trento. Le tecnologie sviluppate hanno già trovato applicazione pratica in numerose sperimentazioni di “Smart Irrigation” in ambito frutticolo e vitivinicolo attive nel territorio trentino.
“Nuovo impulso – informa l’Ateneo – arriva ora dal coinvolgimento nel progetto ‘Watertech’ del team di ricerca Eledia, guidato da Paolo Rocca, al Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento”.
Il progetto è stato, infatti, ammesso al finanziamento da parte del ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Programma operativo nazionale (Pon) dedicato a “Smart cities and communities and Social Innovation”. Il progetto è promosso da un consorzio di diciassette partner che include università, enti di ricerca e piccole, medie e grandi aziende italiane. L’attività prevede 30 mesi di lavoro e un investimento complessivo di 12 milioni di euro, dei quali 530 mila saranno utilizzati dall’unità di ricerca dell’Università di Trento per lo sviluppo di metodologie e tecnologie che saranno sperimentate sul territorio trentino.
L’obiettivo generale di Watertech è promuovere la tutela delle risorse idriche e incrementare l’efficienza della rete di distribuzione in agricoltura. Il team di UniTrento è responsabile dello studio e dello sviluppo di tecnologie wireless basate su internet delle cose (IoT, internet-of-things) e intelligenza artificiale per l’agricoltura di precisione, con l’obiettivo fondamentale di coniugare efficienza idrica, produttività, sostenibilità e ridotto impatto ambientale.
“Watertech – Smart Community per lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie di monitoraggio innovative per le reti di distribuzione idrica negli usi idropotabili ed agricoli” è un progetto di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e formazione promosso da un consorzio che raccoglie partner scientifici e industriali: Abc spa; ICampus scarl; Foxbit srl; Aster spa (che è il coordinatore); Nexsoft spa; Cnr – Irea; Università di Trento; Università di Napoli Federico II; International College of Turin; Ireti spa; Iren Acqua spa; Acquedotto pugliese spa; Cae spa; Digimat srl: Fast spa; Alma Mater Studiorum – Università di Bologna; Università di Palermo.
L’innovazione conquista l’edilizia: dagli scarti industriali nascono i pannelli
Pannelli innovativi per l’edilizia realizzati con un prodotto di scarto dell’industria chimica. È quanto si propone il progetto Innced, che vede Enea collaborare con l’azienda Fluorsid SpA, leader mondiale nella produzione e vendita di prodotti chimici a base di fluoro. Il progetto, che conta su un finanziamento totale di 180mila euro, di cui un quarto a carico del programma Enea Proof of Concept 2020, durerà un anno e impiegherà nella realizzazione dei pannelli un sottoprodotto del ciclo produttivo industriale di Fluorsid, costituito per il 98% da gesso anidro (CaSO4).
Il team di ricercatori Enea di due diversi dipartimenti, “Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili” e “Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali”, – si legge nella notizia pubblicata sull’ultimo numero del settimanale EneAinform@ – studierà la possibilità di realizzare un prototipo di pannello innovativo destinato al settore edilizio, secondo modelli di economia circolare e caratterizzato da resistenza al fuoco e alle sollecitazioni meccaniche, da alti livelli di isolamento termico e acustico ed elevata leggerezza.
“Queste ultime caratteristiche, che si cercheranno di raggiungere, saranno sperimentate applicando la metodica di aerazione della malta già brevettata, con brevetto internazionale, nel nostro laboratorio e basata sulla azione combinata di lievito di birra e perossido di idrogeno, dalla cui reazione scaturiscono la formazione di bolle di ossigeno e la conseguente lievitazione del composito”, spiega Piero De Fazio responsabile della Sezione Strumenti per Applicazioni Energetiche dell’Enea.
I prodotti attualmente presenti sul mercato sono pannelli in cartongesso e/o blocchi in calcestruzzo di argilla espansa, leggeri, resistenti e con i quali è possibile realizzare velocemente e a secco pareti resistenti. “Lo scopo della nostra ricerca è quello di realizzare prototipi di pannelli di anidrite sintetica con prestazioni meccaniche migliori rispetto a quelle dei prodotti attuali, leggeri e a bassa densità. Questo anche collaborando con una azienda leader del settore a livello internazionale e mettendo così a disposizione del sistema produttivo del paese l’esperienza e gli strumenti della ricerca applicata”, conclude De Fazio.
Nuove sfide arrivano anche dal Covid: ecco il packaging biodegradabile anti-virus
Un packaging ecologico, biodegradabile, compatibile con gli alimenti e a prova di virus. È quello che ha premiato la giuria di Capital Finance International (Cfi), rivista internazionale di finanza ed economia, nominando l’azienda che lo produce, la Nanopool GmbH, “Best Green Alternative Innovation Europe 2020”. La società Nanopool GmbH, con sede a Schwalbach (Germania), è un’azienda familiare innovativa che dal 2002 si è focalizzata esclusivamente sullo sviluppo di preparati nanotecnologici senza nanoparticelle per la protezione e l’ottimizzazione delle superfici. Il riconoscimento è avvenuto in virtù della “svolta rivoluzionaria” impressa al packaging sostenibile. Il rivestimento biocompatibile di protezione Nanopool è in grado infatti di conferire a materiali biodegradabili tipicamente assorbenti, come carta e cartone, efficaci proprietà di idrorepellenza e oleorepellenza. Inoltre, questa tecnologia apporta ai materiali ulteriori rilevanti caratteristiche come l’inibizione delle muffe o degli odori indesiderati e, presto, anche una protezione antivirale: l’efficacia anche contro il virus Sars-CoV-2 è già stata confermata dai ricercatori. Fino ad oggi, i campi di utilizzo degli imballaggi a base di carta e le loro prospettive di sviluppo erano inevitabilmente limitati dalle tipiche caratteristiche di queste superfici. D’ora in avanti, la tecnologia NP Vetroliquido è in grado invece di garantire alla carta un’efficace protezione, con l’aggiunta di due ulteriori vantaggi.
NP Vetroliquido può essere facilmente applicato su ogni qualità di cartone, anche riciclato, per imballaggi di qualsiasi dimensione o forma offrendo così a produttori, utilizzatori e consumatori una libertà di progettazione ed una versatilità completamente nuova; in secondo luogo, l’efficacia del rivestimento protettivo può essere potenziata con funzionalità aggiuntive in qualsiasi momento. Alcuni mesi fa, le principali sfide erano la protezione della carta e del cartone da umidità, grassi, odori e gas ma oggi, dopo la pandemia, la protezione dai virus è diventata un altro urgente problema.