Inps per tutti, sportelli di prossimità anche a Catania - QdS

Inps per tutti, sportelli di prossimità anche a Catania

Inps per tutti, sportelli di prossimità anche a Catania

lunedì 11 Novembre 2019

Un protocollo firmato in Municipio dal presidente Tridico e dal sindaco Pogliese davanti alla ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. Che, sul reddito di cittadinanza, si è sfogata: "Basta furbetti". Presente anche il presidente Cri Principato

“Inps per tutti” è il protocollo d’intesa siglato a Palazzo degli Elefanti, alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo, dal sindaco Salvo Pogliese, dal presidente dell’Inps Pasquale Tridico, e dal presidente del comitato di Catania della Croce Rossa Italiana, Carmelo Stefano Principato.

La ministro Nunzia Catalfo

Il progetto, che ha il patrocinio di Senato, Camera e Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha l’obiettivo di favorire l’integrazione sociale delle persone in difficoltà, rimuovendo gli ostacoli che ne impediscono l’accesso alle prestazioni assistenziali e previdenziali e tutelando i bisogni sociali ed economici del singolo e delle famiglie.

Le isole di accoglienza e comunicazione

Tra le varie iniziative, a Catania è prevista la creazione di isole di accoglienza e comunicazione in via sperimentale nel centro polifunzionale di San Leone e nella sede comunale dei servizi sociali di via Dusmet, così da facilitare la possibilità di intercettare persone in stato di povertà o disagio e rendere più accessibili gli strumenti a sostegno della povertà erogati dall’Inps.

“Lo Stato tende la mano ai cittadini, è questo il senso – come ha sottolineato la ministra Catalfo – dell’iniziativa che unisce diversi attori istituzionali sia nazionali che locali con l’intento di aiutare e far sentire vicine le istituzioni, spesso viste come inavvicinabili. Il progetto permetterà alle fasce più deboli della popolazione di essere informata e di accedere ai propri diritti anche con sportelli di prossimità”.

“Catania insieme ad altre città del Paese – ha detto Tridico – è parte attiva di una iniziativa di grande successo in cui l’Inps con il Comune e associazioni come la Croce rossa o di volontariato sociale quali la Caritas danno la possibilità alla gente di esigere i propri diritti, portando delle informazioni semplici anche a chi ad esempio non ha accesso ad internet per problemi di età o economici. Abbattiamo in tal modo le barriere burocratiche rendendo reale il rapporto con il cittadino”.

“Una collaborazione istituzionale di grande valenza – ha detto Pogliese – la vicinanza alla città e alle sue necessità è un punto fondamentale su cui scommette questa Amministrazione. Ben vengano quindi queste iniziative che ci vedono in prima linea a fianco di chi ha più bisogno di informazioni accessibili”.

Reddito di cittadinanza, “Basta furbetti”

“Il reddito di cittadinanza – ha detto Catalfo – ha dato un sostegno a un milione di nuclei familiari e 500 mila con bambini. E’ una manovra che mancava da decenni nel nostro sistema e che rafforza in modo importante, con fondi importanti e che crea occupazione che chiede un giusto tempo, ma che noi stiamo mettendo in atto con tempi brevissimi”.

“I controlli sono severi – ha aggiunto – e l’ispettorato del lavoro è intervenuto in maniera stringente dove ci sono dei falsi percettori, e ovvio che si dovrebbero vergognare le persone che usufruiscono di questa misura che è di sostegno importante per le famiglie italiane. Noi stiamo intervenendo sui cosiddetti furbetti, ma questo avviene purtroppo in Italia come dimostrano i falsi invalidi. E’ una misura importante e occorre contrastare chi ne approfitta”.

Tridico, per i furbetti, previsto il carcere

“Noi non scopriamo – ha sottolineato Tridico – che in Italia esistono i ‘furbetti’ con il reddito di cittadinanza, ma sappiamo che ci sono nel nostro Paese da molto tempo. Certo il reddito di cittadinanza ha qualcosa in più, una forma di contrasto alle irregolarità molto forte. L’articolo 7 del reddito di cittadinanza ha dei vincoli molti stringenti, prevede addirittura il carcere, e questo ha dissuaso molti ‘furbetti’ a fare domanda. Le irregolarità credo siano inferiori rispetto ad altre prestazioni di cui non si parla, come i lavori fittizi sui campi” .

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