Insularità, Musumeci: "Pretesti per non fare il ponte sullo Stretto" - QdS

Insularità, Musumeci: “Pretesti per non fare il ponte sullo Stretto”

Insularità, Musumeci: “Pretesti per non fare il ponte sullo Stretto”

Chiara Borzì  |
sabato 09 Luglio 2022

Dal convegno sull’insularità organizzato a Catania dal Centro di documentazione, ricerca e studi sulla cultura dei rischi: “Pretesti per non realizzare il Ponte sullo Stretto"

L’intervento del presidente della Regione Nello Musumeci ha chiuso il convegno “Il principio di insularità nel nuovo art. 119 della Costituzione”, organizzato in due giornate dal Centro di documentazione, ricerca e studi sulla cultura dei rischi del presidente Antonio Pogliese.

Le parole di Musumeci

“Dal 2015 attraverso l’attività del vicepresidente Gaetano Armao inseguiamo il tema dell’insularità, un argomento che oggi torna di attualità e con una prospettiva beneaugurante. L’insularità ha fortemente condizionato la crescita economica della nostra isola e come detto dal professore Biagio Andò è un fatto emotivo. Incontro ancora una classe dirigente che vanta l’orgoglio della propria isolanità. Il partito del No Ponte utilizza questa condizione emotiva quando non ha argomenti interessanti per il confronto. La Sicilia è stata anche isola-mondo e culla di civiltà, ma tutto questo non può servirci per spiegare come mai da40 anni la Sicilia è tra le ultime regioni per Pil in Italia. Se siamo da allora in questa condizione è a causa di un modello economico sviluppato senza ottica macroeconomica. Dove non è arrivato lo Stato italiano, grazie a cui non abbiamo ancora oggi l’alta velocità in Sicilia, è arrivato Bruxelles pensando al corridoio transnazionale da far arrivare fino a Palermo. Infine, dice bene il professore Siviero, le tre campate del Ponte sullo Stretto sono solo un pretesto, il presto per far passare tempo e quindi la patata bollente ai vari governi a conclusione delle legislature“

I temi della seconda giornata

Durante la seconda giornata sono stati affrontati i temi del cambiamento climatico e l’evidente emergenza in corso a livello non solo isolano, ma planetario. Il professore Enrico Foti del Dipartimento Ingegneria Civile Unict ha evidenziato come “le isole sono più vulnerabili al cambiamento climatico con effetti sull’erosione delle coste, l’aumento del livello del mare, ma anche all’accesso all’acqua. In Sicilia, come sappiamo, non è particolarmente abbondante e gestirla in un momento di crisi è più complicato. Immaginiamo cosa potrebbe essere l’Isola senza piogge in un contesto in cui sono già presenti deficit idrici e di qualità dell’acqua. Di fronte al cambiamento climatico il nostro approccio è ancora troppo statico. Solo nel 2018 la Regione ha istituito l’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia (Legge Regionale 8 maggio 2018, colmando un vuoto durato 30 anni”.

L’intervento del professor Enzo Siviero ha ribadito l’importanza della costruzione di ponti e in particolare del Ponte sullo Stretto per collegare non solo la Sicilia alla Calabria, ma la Sicilia ad una linea ferroviaria immaginaria  da Città del Capo a Pechino, con ponti per l’appunto sullo Stretto, dalla Puglia e l’Albania, dal Bosforo verso l’Asia. “Immagini visionarie”, come le ha definite il docente, ma “serve che la politica italiana dica se vuole davvero realizzare il collegamento”. “Le condizioni cambiate sulla Via della Seta permettono all’Italia di farsi avanti proprio attraverso lo snodo Mediterraneo – ha spiegato Siviero -. Dodici gallerie del tempo hanno fatto test per il Ponte sullo Stretto, l’idea di realizzare tre campate è stata superata eppure viene ancora sostenuta perché, si dice, costi meno. E’ un pretesto. Dobbiamo osare perché nel resto del Mondo il ponte sullo Stretto è riferimento per l’ultima generazione di ponti sospesi, come dimostra il Canakkale in Turchia”.

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