Il colosso dell’informatica sarebbe intenzionato a realizzare un grande stabilimento di semiconduttori sotto il Vulcano anziché a Torino. Foti (Attiva Sicilia): “Fare fronte comune”
CATANIA – È una partita che non può avere una bandiera politica. Per una volta i rappresentanti di Catania, a tutti i livelli (dal sindaco al presidente della Regione, dai deputati ai senatori, e financo gli europarlamentari), sono chiamati a fare quadrato per raggiungere un obiettivo di vitale importanza per rafforzare l’industria in una città bisognosa più che mai di investimenti. Da ormai diversi giorni circolano insistenti le voci che vorrebbero il colosso dell’informatica “Intel” deciso a portare sotto il vulcano un grande stabilimento specializzato nella produzione di semiconduttori che sembrava inevitabilmente destinato alla già ricca e prospera Torino.
Sarebbe, per una volta, la rivincita del Sud contro il Nord, il Catania che vince allo Juventus stadium per usare una metafora calcistica. Un obiettivo verso cui tendere uniti, senza tentennamenti.
La notizia sembra essere più di un’indiscrezione come confermato nei giorni scorsi dallo stesso sindaco etneo, Salvo Pogliese, che ha spiegato come l’Amministrazione sia pronta a sostenere le ragioni della città in “ogni sede”, a partire dal Ministero dello Sviluppo economico.
Ma proprio il Dicastero guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti potrebbe essere il principale “ostacolo” al matrimonio tra la multinazionale e la Città dell’Elefante. Stando a quanto dichiarato, infatti, dalla deputata dell’Ars Angela Foti (in quota Attiva Sicilia) “nelle settimane addietro il colosso californiano dei microchip si era detto pronto a investire diversi miliardi di euro, considerando il capoluogo etneo come possibile sede. Negli ultimi giorni, però, la decisione sembra essere in dubbio con un pressing ‘istituzionale’ a favore del sito torinese di Mirafiori”.
Foti sostiene che il ministro Giorgetti avrebbe “dichiarato apertamente di fare il tifo affinché l’Intel approdi a Torino”. “Si tratta di dichiarazioni gravi – continua la parlamentare regionale -, specie se confrontate con gli intendimenti del governo nazionale che intende favorire lo sviluppo del Sud, degli insediamenti produttivi nel Meridione”.
Un sito, quello di Catania, su cui già sta arrivando nuova “linfa”, ma che ha ancora molta strada da fare per competere con le regioni settentrionali. “Il nostro distretto produttivo dell’hi-tech – ricorda a questo proposito Pogliese – in pochi mesi ha registrato gli investimenti di Enel Green Power per la produzione di pannelli fotovoltaici con mille nuovi occupati e un’altra multinazionale è pronta a un altro investimento con 1.500 nuovi posti di lavoro. A loro, stiamo garantendo feconda assistenza istituzionale, semplificando le procedure autorizzative necessarie per la produzione”.
Certo le condizioni della Zona industriale sono sotto gli occhi di tutti e il rischio di fare una cattiva figura, purtroppo, esiste. Ma sul punto il sindaco di Catania giura che le cose stanno già cambiando: “Stiamo investendo 32,5 milioni, di cui 10 della Regione, triplicando gli stanziamenti del passato, con nuove strade rifatte, fognature sistemate e un nuovo impianto di illuminazione in diverse strade. Qualora Intel decidesse di investire a Catania, avendo anche valutato le altre recenti esperienze positive in termini di collaborazione istituzionale, ovviamente faremo fronte comune con quelle organizzazioni sindacali, datoriali e sociali che hanno autenticamente a cuore lo sviluppo produttivo e occupazionale del territorio, come accaduto in altre occasioni”.
“Fronte comune” che auspica anche la deputata di Attiva Sicilia: “Mi appello al governo della Regione e alla Ministra per il Sud Mara Carfagna. Catania ha le carte in regola per ospitare l’Intel, fruisce i benefici delle Zone economiche speciali e ha un impellente bisogno di rilancio e di impresa. Auspico che entro la metà di ottobre, data intorno alla quale l’Intel comunicherà i suoi intendimenti, si possano incontrare gli amministratori e i rappresentanti dell’azienda per caldeggiare Catania quale meta di investimenti. Adesso è il territorio che deve muoversi sinergicamente: Comune di Catania, deputazione regionale, governo regionale, parlamentari etnei e Ministra per il Sud affinché non si perda – come spesso è accaduto – questa occasione a favore del Nord del Paese”, conclude Foti.
Non sarà una “battaglia” facile: a Torino stanno già affilando le armi. “È utile che il governo e le istituzioni piemontesi, che hanno alimentato aspettative sull’investimento Intel a Torino, chiariscano perché, come apprendiamo da importanti quotidiani italiani, quell’investimento andrebbe in Sicilia, a Catania”, ha affermato Giorgio Airaudo, segretario generale della Fiom Piemonte.