L'ex presidente della Regione ha ottenuto dal Tribunale di sorveglianza di Palermo la piena riabilitazione: "Spero che possa davvero rinascere la Democrazia Cristiana"
Dopo la riabilitazione avuta ad ottobre Totò Cuffaro brinda ancora: potrà infatti tornare a candidarsi. E sebbene sia una prospettiva che al momento lui esclude, nel prossimo futuro avrebbe la possibilità di abbandonare il “dietro le quinte” della scena politica e scendere personalmente in campo alle prossime elezioni.
L’ex presidente della Regione e attuale commissario regionale della Dc ha ottenuto dal Tribunale di sorveglianza di Palermo la piena riabilitazione dal momento che è stata dichiarata “estinta” la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici. In sostanza potrà tornare a candidarsi. Già lo scorso ottobre era arrivata la riabilitazione, ma non era ancora venuta meno l’interdizione.
“Abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia – dichiara Cuffaro -. Amo questa terra e amo la politica. So di aver commesso molti errori e per i quali ho pagato un prezzo altissimo. Coltivo il diritto, e credo anche il dovere, di potere continuare ad essere utile, per questo mi sono speso e mi sto spendendo per affermare un partito di ideali e di valori: la Democrazia Cristiana“.
Cuffaro e il futuro della Nuova Dc
E si prepara a tornare pienamente protagonista della vita politica con la Nuova Dc. “Un partito che voglio che sia Nuovo, Giovane e Donna. Un partito dal cuore antico che abbia la voglia e la forza di fare ‘un assalto alla disumanità e all’indifferenza’. La DC – prosegue – dovrà avere necessariamente un contenuto democratico-sociale, ispirato ai principi cristiani, fuori da questi termini penso non avrà mai il diritto ad una vita propria: rischia di diventare un’appendice di altri partiti. La Democrazia cristiana è un ideale, un’evoluzione di idee, una convinzione di coscienze, una speranza di vita”.
“Confermo con determinazione che il mio tempo per le candidature è finito. Potrò tornare a fare il medico. Impegnerò tutte le mie forze affinché la Democrazia Cristiana, oggi una realtà in Sicilia, possa diventare anche una realtà nel paese. È questo il mio sogno e chiederò a Don Luigi Sturzo che mi aiuti affinché diventi realtà. E se riusciamo a far rinascere la Dc, chissà che non sia il miracolo per farlo divenire finalmente Santo”, conclude.