I distretti industriali del Mezzogiorno, che nel corso del 2020 avevano mostrato una buona tenuta delle esportazioni, grazie anche alla specializzazione nella filiera agro-alimentare, chiudono il 2021 con un leggero calo, in parte fisiologico (-1,3% vs 2020; -0,6% vs 2019).
Delle sei regioni del Mezzogiorno in cui si monitorano i distretti industriali, Campania, Basilicata, Sardegna e Sicilia nel 2021 registrano un aumento dei valori esportati rispetto al 2020 e al 2019. L’Abruzzo cresce rispetto all’anno precedente, ma non rispetto al pre-Covid. Attardata su entrambi i periodi la Puglia.
Dall’osservazione dei singoli distretti industriali del Mezzogiorno si rileva che 18 sui 28 monitorati mostrano risultati in crescita rispetto al 2020; sono 16 se confrontati col periodo pre-Covid.
Tra le filiere distrettuali che si collocano già oltre i livelli pre-pandemici spicca l’agro-alimentare (+11,7% rispetto al 2019). Questo risultato sconta sia le prestazioni eccezionali generate dall’effetto accaparramento nella prima parte del 2020, sia la chiusura nella prima parte del 2021 del canale Ho.Re.Ca. Nel Mezzogiorno si contano ben 15 distretti dell’agro-alimentare, di cui 14 chiudono il 2021 con livelli di export superiori al periodo pre-Covid. Si contraddistinguono, in particolare, Mozzarella di bufala campana (+28,9% vs 2019), Conserve di Nocera (+8,5%), Alimentare Napoletano (+14,9%) e Ortofrutta del barese (+14,8%).
Sul risultato influisce solo parzialmente la dinamica di rialzo dei prezzi alla produzione sui mercati esteri che per le industrie alimentari hanno registrato una crescita del 2,6% nel 2021 rispetto all’anno precedente, con un’accelerazione nell’ultimo trimestre dell’anno, in particolare per alcuni comparti.
Il più interessato è quello dell’olio (+10,3% vs 2020), seguito a distanza dal lattiero-caseario (+3,3% vs 2020); tutti gli altri comparti registrano aumenti contenuti e inferiori alla media di settore, con le bevande che hanno invece sperimentato un lieve calo.
Positivo complessivamente l’andamento del Sistema casa (+15,1% la variazione rispetto al 2019), che beneficia della crescente attenzione all’ambiente domestico, indotta dalla pandemia. Trainante la performance del Mobile imbottito della Murgia (23,1%), in grado di compensare le minori vendite del distretto del Mobilio abruzzese, in controtendenza rispetto all’andamento dei distretti italiani del mobile.
Arrivano segnali incoraggianti per il Sistema moda che ha mostrato un rimbalzo rispetto all’anno precedente (+14,9%). Tuttavia, si tratta di performance ancora insufficienti per recuperare quanto perso nel 2020 (-17,6%), penalizzate in particolare dalle limitazioni alla vita sociale, dal perdurare della diffusione dello smart working e dal lento recupero delle spese non essenziali. Solo le Calzature di Casarano si collocano su livelli superiori rispetto al pre-Covid (+6,9%).
Negativo il dato della Meccatronica del barese, sia rispetto al 2020 sia al 2019, condizionato, in particolare, dalle minori vendite di componentistica auto. Ritardi importanti anche per il Sughero di Calangianus.
L’analisi per mercati di sbocco mostra il maggiore peso delle esportazioni verso i mercati maturi (il 75%). Si rileva un calo delle vendite, rispetto al 2019, soprattutto verso Regno Unito e Spagna, in particolare della Meccatronica del barese.