Home » Cronaca » Intimidazioni a Isola e Sferracavallo, Libera: “Bisogna alzare l’attenzione sulla società civile”

Intimidazioni a Isola e Sferracavallo, Libera: “Bisogna alzare l’attenzione sulla società civile”

Intimidazioni a Isola e Sferracavallo, Libera: “Bisogna alzare l’attenzione sulla società civile”

“Ci sono state tante denunce da parte dei commercianti in questi anni – prosegue – Il lavoro di AddioPizzo e di altre associazioni antiracket”

“Non bisogna abbassare la guardia. L’attenzione della società civile nei confronti della presenza della mafia deve rimanere alta”. Carmelo Pollichino, coordinatore di Libera Palermo, lo ripete più volte commentando con l’Adnkronos gli atti intimidatori avvenuti nei giorni scorsi nelle due borgate palermitane di Isola delle Femmine e Sferracavallo.

A Isola, nella notte, undici barche tirate a secche nel rimessaggio della Icon marine srl sono state bruciate. Poche ore dopo, a Sferracavallo, i titolari di alcune attività di ristorazione hanno trovato davanti alle loro saracinesche bottiglie di benzina con, in alcuni casi, attaccato un bigliettino dal messaggio inequivocabile: 5.000 euro.

Pollichino: “Platealità che ci fa veramente preoccupare”

“Naturalmente bisogna lasciare che le indagini vadano avanti per capire cosa sta accadendo ma – aggiunge Pollichino – sono sicuramente segnali inquietanti. I modi che sono stati utilizzati ci devono far alzare l’attenzione perché fenomeni di questo tipo, con questa irruenza, questa violenza e collegati a minacce abbastanza esplicite, non si vedevano da tempo a Palermo. Questa platealità, ci fa veramente molto preoccupare”. Il coordinatore di Libera sottolinea “l’ottimo lavoro che magistratura e forze dell’ordine hanno fatto, stanno facendo e continuano a fare” ma rimarca anche “il bisogno di alzare l’asticella dell’attenzione dal punto di vista della società civile”. “Non bisogna aspettare questi momenti per capire che la mafia ancora c’è ed è presente – dice – Purtroppo le mafie ci sono e per certi versi sono anche più potenti di prima. Quando non compiono azioni così eclatanti non significa che non esistono ma solo che non ne hanno bisogno”.

Secondo Pollichino, sono “tanti gli strumenti e gli anticorpi che sono stati messi in campo, bisogna solo valorizzarli e utilizzarli, ricordando che la prevenzione, la formazione e la conoscenza sono una delle armi più efficaci”. “Ci sono state tante denunce da parte dei commercianti in questi anni – prosegue – Il lavoro di AddioPizzo e di altre associazioni antiracket a fianco di chi decide di ribellarsi alle richieste di pizzo continua incessante e non mi sento di dire che c’è un innalzamento o un abbassamento degli esercenti pronti a denunciare. Sicuramente non bisogna abbassare la guardia, bisogna continuare a sensibilizzare e bisogna dire ai commercianti che la denuncia è l’unica via che può portare a una reale soluzione, le altre non portano alla liberazione”.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI