Villa Deodata è stata sequestrata per permettere il prosieguo delle indagini, mentre la giovane 34enne è ancora in gravi condizioni.
Proseguono le indagini per ricostruire la tragedia di Cefalù con una famiglia di turisti tedeschi vittima di un’intossicazione: un giovane 36enne ha perso la vita, la sorella di 34 anni è in gravi condizioni, mentre i due genitori di 63 e 60 sono ricoverati nell’ospedale di Partinico.
Il fatto è avvenuto a “Villa Deodata”, residence situato in via Saponara. Dopo i rilievi della polizia del commissariato di Cefalù e dei vigili del fuoco l’immobile è stato posto sotto sequestro dalla procura di Termini Imerese che sta indagando per ricostruire la dinamica della tragedia.
La ricostruzione e la tragedia
Patrizia Pargmann di 60 anni e i suoi due figli Jonathan Feierabend, di 36 anni e Katharina Feierabend 34 anni e il marito Elmo Pargmann, di 63 anni, erano volati a Cefalù per trascorrere la fine dell’anno. I quattro erano arrivati lo scorso 28 dicembre. Resta da comprendere perchè e come mai la brace del camino trovata ancora accesa dai soccorritori abbia provocato l’intossicazione dei quattro costata la vita a Jonathan, di 36 anni. Sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno constatato la presenza del gas nelle stanze. Nella villetta c’era anche una caldaia che però era funzionante e lontano dalle camere in cui sono state trovate la vittima e i feriti. Katharina Feierabend è in rianimazione all’ospedale di Partinico. E’ stata sottoposta insieme alla madre e al marito ad un trattamento in camera iperbarica. Quella di Partinico è l’unica struttura che funziona ogni giorno dell’anno. Nel corso dei primi controlli all’ospedale Giglio di Cefalù è stato accertato l’avvelenamento da monossido di carbonio. Le indagini coordinate dalla procura di Termini Imerese sono condotte dagli agenti del commissariato di Cefalù diretto da Francesco Virga.
I soccorsi: come stanno la sorella e i genitori della vittima
Tempestivi i primi soccorsi, assicurati dalla Fondazione Giglio di Cefalu ai tre turisti tedeschi superstiti. I sanitari del Giglio di Cefalu, in stretta collaborazione con il Centro Antiveleni di Pavia, hanno escluso l’intossicazione di tipo alimentare e trattato tempestivamente il caso come avvelenamento da monossido di carbonio, come rilevato dall’esecuzione dell’esame emogasanalisi da cui è emersa una elevata percentuale di carbossiemoglobina. I pazienti sono stati stabilizzati dai sanitari del Pronto soccorso, diretto da Emanuele Sesti, in collaborazione con l’Unità di Rianimazione del Giglio e trasferiti presso il presidio ospedaliero di Partinico per il trattamento in camera iperbarica come concordato con il CAV di Pavia. Il trasferimento è stato gestito dall’unita di Rianimazione del Giglio, in particolare dall’anestesista Antonino Tutone e dai medici del pronto soccorso Carmela Maria Buglino e Silvia Maltese, e Gaetano Vitello dell’equipe di neurologia del Giglio, che hanno trattato i pazienti sin dal loro arrivo in ospedale.
Grave la 34enne Katharina
Resta grave Katharina Feierabend la turista tedesca di 34 anni. La donna è stata sottoposta a trattamento urgente nella camera iperbarica dell’Ospedale di Partinico, dove è stata trasferita: adesso è ricoverata e le sue condizioni continuamente monitorate in rianimazione. All’Ospedale di Partinico sono stati trasferiti e ricoverati anche la madre della donna e il marito, le cui condizioni sono constantemente monitorate anche se non desterebbero eccessiva preoccupazione.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI