E’ stato un uomo di 30 anni a provocare la morte nel 2020 a Maniace (Catania) del giovane 20enne Sebastiano Triscari, ucciso in un’incidente stradale che lo vide scontrarsi violentemente con il furgone guidato dal pirata della strada, fuggito poi senza prestare soccorso. L’udienza davanti al Gip per la richiesta di rinvio a giudizio per omicidio stradale nei suoi confronti è stata fissata per il prossimo 5 luglio.
Non è stato un incidente autonomo
In un primo momento si era ipotizzato l’incidente autonomo, con il procedimento archiviato imputando a Triscari la colpa dell’incidente. Durante questi quattro anni la famiglia del ragazzo, con in testa il padre Giovanni, ha cercato ad ogni costo la verità e periti e avvocati hanno spinto il pm a riaprire il caso, indagando più a fondo per giungere al risultato odierno.
La battaglia della famiglia di Tindari: decisive le telecamere
Dopo l’incidente la famiglia non si era data per vinta e si era rivolta all’associazione familiari vittime della strada, e in particolare al loro avvocato, Rodolfo Nesci, che insieme al perito di parte, l’ingegnera Grazia La Cava, sono riusciti ad identificare nei video di alcune telecamere poste sulla strada un furgone azzurro che dopo l’incidente era fuggito senza prestare soccorso, né avvisare il 112.

