Secondo Fallahmiri, la rivolta è partita per questioni "personali" ed è poi degenerata nei corridoi della prigione con diversi detenuti che "si sono uniti alla rissa"
Diversi detenuti sono “morti” a seguito della rivolta scoppiata nel carcere di Rasht, nell’Iran settentrionale, mentre nel Paese continuano a tenersi manifestazioni antigovernative in nome di Mahsa Amini, la giovane morta nelle scorse settimane a Teheran dopo essere stata arrestata per non aver indossato il velo in modo corretto. Lo ha riferito il procuratore della città, Mehdi Fallahmiri, citato dall’agenzia di stampa Irna.
Secondo Fallahmiri, la rivolta è partita per questioni “personali” ed è poi degenerata nei corridoi della prigione con diversi detenuti che “si sono uniti alla rissa”. “Gli agenti sono arrivati sulla scena e hanno usato gas lacrimogeni per disperdere i prigionieri e porre fine alla rivolta”, ha aggiunto, precisando che negli incidenti “diverse persone sono morte e alcune sono rimaste ferite”. Fallahmiri ha precisato che alcuni detenuti “sono morti per le ferite riportate” perché “rivoltosi” hanno impedito il loro trasferimento in ospedale”.