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Ismea: Italia agroalimentare solida, ma Usa sono imprescindibili

Ismea: Italia agroalimentare solida, ma Usa sono imprescindibili

Agroalimentare italiano leader in Ue, settore resiliente

Roma, 3 dic. (askanews) – La filiera agroalimentare italiana è solida e il settore è trainante e leader in Europa. Ma gli Usa restano uno sbocco imprescindibile per l’export agroalimentare. E’ stato presentato oggi al Masaf a Roma il Rapporto Agroalimentare Ismea 2025, che fotografa un settore in salute, che fa da traino all’economia italiana. Un settore resiliente ai numerosi shock esogeni che si sono susseguiti nel decennio e protagonista in Europa con diversi primati. La solidità dei fondamentali, sia del settore agricolo sia dell’industria di trasformazione, conferma quindi l’agroalimentare come uno dei pilastri del sistema economico nazionale, con un peso sul PIL nazionale che arriva al 15% se consideriamo l’intera filiera, dal campo alla tavola.

Un sistema che oggi si trova a fare fronte alla “incertezza come scenario ormai costante”, ha detto Fabio Del Bravo, direttore Filiere e analisi dei mercati di Ismea, secondo il quale “occorre che l’Italia ridia centralità al consumo interno, si apra verso nuovi mercati ed eviti una eccessiva concentrazione geografica, sia sul fronte delle destinazioni sia per la fornitura delle materie prime. Ma gli operatori – ha detto – stanno già aggiustando il tiro. E il riconoscimento della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco sarà un ulteriore elemento per accelerare questo processo”.

Il Rapporto conferma la leadership dell’Italia nell’agroalimentare europeo: è il primo Paese in Europa per valore aggiunto agricolo con 44,4 miliardi di euro, in forte crescita, sia in valore che in volume. E’ terzo in Europa per valore aggiunto dell’industria alimentare, dietro Germania e Francia, con 38 miliardi di euro (+3,5% a prezzi correnti, +3,2% a prezzi costanti). Ha una crescita del reddito agricolo tra le più alte in Europa: +9,2% nel 2024, che si aggiunge al +11,7% del 2023, contro una media UE che ha registrato rispettivamente un +0,7% nel 2024 e un -6,2% nel 2023.

I numeri parlano di una leadership mondiale per prodotti DOP e IGP, con circa 900 registrazioni, simbolo della qualità e della distintività italiana e di una occupazione agricola in crescita: circa 1 milione di addetti nel 2024, +0,7% sul 2023. Nel decennio +2,9% a fronte del -17% europeo. Anche gli investimenti privati agricoli nel 2024 sono stati ai massimi: 10,6 miliardi di euro. E infine la produttività agricola è più alta della media UE, con 46.300 euro di valore aggiunto per addetto.