Roma, 22 dic. (askanews) – Nella campagna melicola appena conclusa (2024-25) l’Italia ha conquistato la prima posizione tra gli esportatori mondiali, superando Stati Uniti e Cina. E la campagna 2025/26 è partita sotto i migliori auspici, con la riapertura, seppur ancora parziale, del Canale di Suez che rappresenta un segnale incoraggiante per il prosieguo della stagione commerciale delle mele italiane. La mela si conferma quindi il prodotto ortofrutticolo con il miglior saldo della bilancia commerciale grazie ad esportazioni per quasi 1,2 miliardi di euro (+19% rispetto alla campagna precedente) che rappresentano una quota del 16% delle esportazioni mondiali. Tra i mercati di sbocco, al primo posto si conferma la Germania, con una quota del 30% del valore totale e crescite del 26% dei volumi e del 23% degli introiti rispetto alla campagna precedente; secondo posto per la Spagna, mentre il terzo sbocco è rappresentato dall’Arabia Saudita. E’ quanto emerge dall’ultimo bollettino Tendenze Frutta di Ismea, pubblicato oggi.
A livello mondiale, secondo le ultime stime del WAPA (World Apple and Pear Association), la produzione europea di mele per la campagna 2025/26 dovrebbe attestarsi a poco meno di 11 milioni di tonnellate, segnando un incremento del 5% rispetto alle previsioni diffuse ad agosto. L’aumento è legato alle condizioni meteorologiche più favorevoli di fine estate, che hanno consentito un miglioramento del calibro e della colorazione delle varietà di media e tardiva maturazione. Il rialzo delle stime riguarda soprattutto la Polonia, con un incremento di circa 400.000 tonnellate, seguita dalla Germania (+70.000 tonnellate) e, in misura minore, da Belgio, Paesi Bassi e Francia.
A livello globale, gli scambi internazionali di mele movimentano circa 7 milioni di tonnellate, per un valore complessivo di 7.077 milioni di euro. Nella campagna 2024/25 l’Italia è il principale paese esportatore mondiale, con spedizioni per 1.173 milioni di euro e una quota in valore del 16%, seguita dagli Stati Uniti (14%) e dalla Cina (13%). A completare la top ten si trovano Nuova Zelanda, Cile, Sudafrica, Polonia, Francia, Paesi Bassi e Turchia, che insieme rappresentano una quota rilevante del commercio mondiale, pur mantenendosi distanti dai tre leader.
Per il 2025, Assomela stima una produzione nazionale di 2.317.545 tonnellate, un valore in linea con quello dell’anno precedente e superiore di circa il 5% alla media 2022-2024. La campagna commerciale 2025/26 delle mele italiane è infatti partita bene: dal punto di vista quantitativo, l’offerta nazionale di mele da tavola si colloca su livelli molto simili a quelli dell’ultimo anno, mentre il profilo qualitativo risulta elevato, con una buona distribuzione dei calibri.
Sul fronte varietale, continua a crescere la disponibilità delle mele club (protette da brevetto varietale), elemento che consente una segmentazione più spinta dell’offerta e l’adozione di strategie di marketing maggiormente mirate. Le vendite all’interno del sistema melicolo organizzato mostrano, sin dall’inizio della stagione, un andamento positivo e anche le spedizioni verso i mercati extra UE procedono con buon dinamismo.

