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Isola ecologica all’aeroporto di Catania, aggiudicata la gara

Isola ecologica all’aeroporto di Catania, aggiudicata la gara
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Prevista la realizzazione di impianti innovativi per lo stoccaggio e il recupero delle diverse tipologie dei rifiuti. A eseguire i lavori appaltati sarà l’impresa milanese “Gencantieri”

CATANIA – Quattro mesi dopo la pubblicazione del bando, la gara d’appalto per l’affidamento della progettazione esecutiva e dell’esecuzione di tutte le opere necessarie alla realizzazione della nuova isola ecologica nell’ambito dell’aeroporto di Catania Fontanarossa è arrivata al traguardo. Ad aggiudicarsi la commessa è stata l’impresa Gencantieri, con sede a Magenta, in provincia di Milano. La società, per oltre l’80 per cento controllata dalla immobiliare Alan Spa, è di proprietà della famiglia Morri. Nella determina di fine giugno dell’amministratore delegato di Sac – la società che gestisce lo scalo aeroportuale Vincenzo Bellini – si legge che Gencantieri ha proposto un ribasso del 15,51 per cento sulla base d’asta di circa due milioni e mezzo di euro. Un’offerta che determinerà un importo del contratto di 2.143.413,17 euro.

La gara d’appalto si è celebrata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Ciò significa che i partecipanti erano tenuti a presentare, oltre al ribasso, anche una proposta tecnica migliorativa rispetto al progetto definitivo di cui si sono occupate le società Cascone Engineering, Pascall+Watson, Servizi Integrati Engineering Services, Architecna Engineering, 3ti Progetti Italia Ingegneria Integrata.

La nuova isola ecologica verrà realizzata in un’area di pertinenza di Sac

Nel complesso Gencantieri ha ottenuto un punteggio di 88,879 punti sui cento previsti come massimale, un risultato sufficiente a superare la concorrenza. Su quest’ultima non è possibile aggiungere altro: sul sito di Sac, infatti, non sono stati pubblicati i verbali da cui si sarebbero potuti trarre informazioni sugli altri partecipanti e sulle offerte da loro presentate. Ciò che invece si può dire in maniera molto più definitiva riguarda i contorni del progetto. L’isola ecologica, che verrà realizzata in un’area di pertinenza di Sac, avrà l’ingresso in via Santa Maria Goretti. “Un aeroporto è un sistema complesso, assimilabile a un particolare ambito urbano per numero e qualità delle attività umane che lo stesso accoglie”, si legge in uno dei documenti che introducono l’iniziativa della società che gestisce lo scalo.

L’ampiezza delle attività svolte all’interno dell’aeroporto hanno reso evidente negli anni la necessità per Sac di dotarsi di spazi adeguati allo stoccaggio temporaneo dei rifiuti differenziati, per la successiva gestione e trasferimento negli impianti di trattamento autorizzati. “Tramite la realizzazione della nuova isola ecologica sarà possibile dare impulso alla gestione e al riutilizzo dei rifiuti, rispetto a quanto ordinariamente previsto, mediante la realizzazione di impianti innovativi per lo stoccaggio ed il recupero delle diverse tipologie di materiali”, hanno scritto i professionisti che si sono occupati di redigere il progetto definitivo che è stato al centro della gara d’appalto aggiudicata.

Quali rifiuti andranno nella nuova isola ecologica

Ma quali sono le tipologie e le quantità di rifiuti che verranno conferiti nella nuova isola ecologica? Si va da un quintale di toner per stampa esauriti a quattro quintali di batterie alcaline esauste e tre e mezzo di quelle al piombo, da un quintale di tubi fluorescenti e altri prodotti contenenti mercurio a un quintale di pneumatici fuori uso. La lista delle capacità prosegue con un quintale di apparecchiature contenenti clorofluocarburi e otto quintali di miscele bituminose, mentre alla voce rifiuti ingombranti si prevedono spazi per due tonnellate. A questo elenco vanno aggiunti un massimo di otto tonnellate tra carta e cartone, quattro tonnellate in legno, otto in plastica, due contenenti sostanze pericolose e quattro tonnellate di imballaggi misti. E poi ancora sette tonnellate di rifiuti in ferro e acciaio, 13 tonnellate di rifiuti provenienti da attività di costruzione e demolizione, cinque tonnellate in vetro e infine 30 tonnellate di rifiuti indifferenziati.

Si tratta di un’area di stoccaggio temporaneo

Nel progetto definitivo si sottolinea che l’utilizzo dell’isola ecologica, trattandosi di un’area di stoccaggio temporaneo, prevedrà la possibilità di permanenza dei rifiuti fino a un massimo di tre mesi, dopodiché bisognerà procedere con il trasferimento negli impianti di trattamento e recupero. Il cronoprogramma dei lavori prevede la conclusione delle opere nell’arco di otto mesi dal loro inizio. “La programmazione è stata articolata in modo da consentire il mantenimento della fruibilità di tutto il sistema landside aeroportuale durante lo svolgimento dei lavori senza interferenza con la viabilità pubblica”, ha specificato Sac.