Isole minori, la crisi infinita “Più attenzione dal Governo” - QdS

Isole minori, la crisi infinita “Più attenzione dal Governo”

Isole minori, la crisi infinita “Più attenzione dal Governo”

martedì 12 Maggio 2020

Le fragili economie micro-insulari in difficoltà già prima del Covid-19. Flussi turistici sono la linfa vitale, l’allarme di Federalberghi

PALERMO – Il sindacato che rappresenta le isole minori di Federalberghi lancia l’allarme e chiede maggiore attenzione al Governo e alle Regioni “per interventi mirati in favore di comunità caratterizzate da un’economia a trazione quasi esclusivamente turistica” per favorire quelle piccole comunità che rischiano di pagare il prezzo più alto di questa emergenza Coronavirus.

Le isole minori hanno svantaggi oggettivi – dichiarano i sindacati in una nota – riconosciuti persino dal trattato di funzionamento dell’Ue”. I titolari delle strutture ricettive lamentano “l’assenza di misure specifiche che tengano in considerazione i divari strutturali e sanitari delle piccole isole. Ma anche le difficoltà connesse a flussi turistici che in alcuni casi si concentrano in soli 4 mesi e che spesso hanno un’importante percentuale di clientela straniera. Le imprese del turismo che alimentano un’economia che permette a oltre 200.000 persone di continuare a vivere nelle isole minori, non incassano un euro dallo scorso anno e adesso temono di vedere andare in fumo anche la seconda parte della stagione turistica, rischiando cosi’ di ritrovarsi con 18 mesi di mancati incassi”.

I sindacati sottolineano la contemporaneità di effetti negativi: “Le isole minori sono già state colpite in passato recente le ripercussioni economiche negative causate da fenomeni migratori, da esplosioni vulcaniche e da eventi sismici. A questo si aggiunga che più della metà delle isole italiane appartengono a Regioni che ricadono nell’Obiettivo Convergenza dell’UE (ex aree Obiettivo 1) e quindi meno avanzate – sottolinea Federalberghi Isole Minori – Gli addetti del settore turistico delle isole minori italiane – di fatto sostanzialmente risparmiate dai contagi da Covid-19 – concordano sulla necessità di definire senza ulteriori indugi un protocollo sanitario per continuare a preservare le piccole isole e poterle quindi proporle quali destinazioni turistiche sicure dove vivere una vacanza in serenità. Test preventivi e presidi ai punti di imbarco, unitamente ad un potenziamento delle strutture sanitarie locali, darebbero la possibilità sia ai visitatori che ai lavoratori e agli abitanti locali di affrontare con la giusta serenità i mesi di ripartenza”.

Gli albergatori dal canto loro chiedono che nel documento nominato “Rilancio” il Governo preveda misure specifiche, fondamentali per preservare le fragili economie micro-insulari ed evitare che possano addirittura verificarsi fenomeni quali lo spopolamento o la pericolosa intrusione di speculatori senza scrupoli.

Intanto migliora, secondo il bollettino diffuso dalla Regione siciliana sul contagio del Coronavirus, la situazione con l’aumento dei guariti. 12 i positivi, 18 guariti e un deceduto. Attualmente risultano contagiate ancora 2.062 persone, di cui 287 pazienti ricoverati (16 in terapia intensiva) – mentre 1.775 sono in isolamento domiciliare. Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 67 (0 ricoverati, 69 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 98 (15, 53, 11); Catania, 698 (64, 254, 94); Enna, 246 (58, 146, 29); Messina, 354 (64, 151, 52); Palermo, 386 (57, 127, 31); Ragusa, 37 (4, 50, 7); Siracusa, 109 (23, 103, 27); Trapani, 67 (2, 67, 5).
Raffaella Pessina

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