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Isole Minori, la Regione presenta 12 proposte di finanziamento per interventi di sicurezza antisismica

Isole Minori, la Regione presenta 12 proposte di finanziamento per interventi di sicurezza antisismica
Regione Siciliana

La Regione ha presentato 12 progetti per infrastrutture antisismiche nelle isole minori, inclusi ormeggi per soccorsi a Lampedusa.

C’è anche il miglioramento degli ormeggi dei mezzi dei mezzi navali destinati al soccorso dei migranti a Lampedusa tra la dozzina di progetti con cui la Regione Siciliana parteciperà al bando pubblicato dal dipartimento Casa Italia della presidenza del Consiglio dei ministri. 

La decisione è stata presa martedì dalla giunta Schifani, appena in tempo per presentare le schede degli interventi che, se finanziati, serviranno a migliorare le prestazioni in caso di terremoti di alcune infrastrutture strategiche nelle isole minori. Il termine per inviare la documentazione scade alla mezzanotte tra venerdì e sabato.

L’ok del governo

La giunta guidata da Renato Schifani ha dato il via libera alla proposta arrivata sul tavolo del governo dal dipartimento Infrastrutture. A firmarla è stato il dirigente generale Salvatore Lizzio. “La presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento Casa Italia – si legge nella nota di Lizzio – ha emesso un avviso pubblico per la selezione di proposte progettuali da ammettere a successiva procedura di verifica finalizzata al finanziamento di interventi di prevenzione del rischio sismico su infrastrutture pubbliche insistenti sul territorio delle isole minori”.

La dotazione finanziaria è di 30 milioni e a essere interessate saranno tutte le regioni nei cui territori ricadono isole minori. Il bando prevede che per ognuna di essere l’importo massimo da erogare sia di cinque milioni.

La Sicilia parteciperà con 12 progetti che coprono tutti gli arcipelaghi della regione e che da soli assorbirebbero risorse maggiori ai fondi a disposizione. Calcolatrice alla mano, i lavori che sarebbe necessario effettuare in Sicilia hanno un valore di quasi 34 milioni di euro. Dal punto di vista dei tempi di esecuzione, i progetti siciliani hanno durate che vanno dagli 11 ai 26 mesi.

L’elenco

Nelle Eolie, i progetti più costosi riguardano l’isola di Salina, dove si propone di lavorare all’adeguamento sismico e all’ammodernamento del porto di Santa Marina Salina (4 milioni) e al rafforzamento e al miglioramento della funzionalità idraulica della diga di sopraflutto del porto di Scalo Galera, nel comune di Malfa, minacciato dalle proiezioni riguardanti il livello del mare in relazione ai cambiamenti climatici (4 milioni). Nella stessa isola delle Eolie, ma nel territorio comunale di Leni, la riqualificazione del porticciolo costerebbe un milione di euro.

Nell’arcipelago messinese, ricadono anche i lavori al porto di Alicudi – per un importo di 1.164.000 euro – e di Filicudi, dove la spesa prevista sfiora i due milioni e mezzo. A Lipari si propone di intervenire nel pontile di Acquacalda, per un costo complessivo di 600mila euro, mentre a Panarea, con un finanziamento di poco meno di due milioni si lavorerebbe al porto. Per Stromboli, infine, si richiedono tre milioni con cui lavorare all’adeguamento del molo Ficogrande.

Nelle Egadi, a Favignana, con due milioni si effettuerebbe la manutenzione straordinari degli approdi del porto e la realizzazione di un impianto di illuminazione, mentre per Pantelleria vengono chiesti cinque milioni: la cifra verrebbe usata per interventi di miglioramento e rafforzamento della testata della diga di sopraflutto del porto di Scauri con l’obiettivo di realizzare un approdo alternativo all’ormeggio di navi traghetto e mezzi navali di emergenza. 

Riguarda Lampedusa, nelle Pelagie, il progetto da cinque milioni per la messa in sicurezza degli approdi sulle banchine di molo Favaloro e il miglioramento degli ormeggi dei mezzi navali destinati al soccorso dei migranti.

I punteggi

Nell’avviso pubblicato da Casa Italia è descritta la modalità di attribuzione dei punteggi alle singole istanze, che devono riguardare elisuperfici o approdi marittimi, mentre con le somme erogate si potranno finanziare sia i lavori che la progettazione. Tra i criteri che verranno presi in considerazione ci sono la quota di cofinanziamento da parte dell’ente proponente, la coerenza con altri programmi di finanziamento, il rischio sismico, la presenza sull’isola di altre infrastrutture di collegamento dello stesso tipo, l’esistenza di presidi di soccorso. 

“Per progetti di importo superiore al tetto massimo finanziabile (cinque milioni, ndr) – si legge nell’avviso – è fatto, in ogni caso, obbligo al proponente di garantire la copertura e di dare completa attuazione all’intero progetto per il cento per cento del relativo valore economico”. In caso di parità di punteggio, verrà data priorità “alla proposta progettuale relativa a infrastrutture ricadenti nella zona sismica di pericolosità più elevata” e in caso di ulteriore parità si terrà conto dell’isola “con il maggior numero di residenti”.