I sindacati esprimono preoccupazione rispetto alla carenza di figure preposte ai controlli. Secondo Raimondi sarebbe un problema culturale della classe politica
I sindacati esprimono preoccupazione rispetto alla carenza di figure preposte ai controlli. In prima linea la segreteria regionale della Uil Sicilia che da tempo prova ad interloquire con il governo regionale senza però trovare risposte concrete.
Secondo Giuseppe Raimondi delle segreteria regionale Uil con delega al mercato del lavoro sarebbe un problema culturale della classe politica: “Si registra una bassa tensione nella lotta a fenomeni che, qualora opportunamente contrastati, da un adeguato servizio ispettivo, potrebbero generare fiducia nei lavoratori e nelle imprese oltre a far aumentare le entrate di bilancio”.
Già due anni fa vi fu un primo confronto tra le organizzazioni di categoria ma la situazione non è mai cambiata, anzi è peggiorata: “Le 83 unità – afferma Raimondi – dovrebbero controllare 475.736 imprese attive in Sicilia e l’evasione fiscale che raggiunge picchi doppi rispetto al dato nazionale. L’auspicata ripresa economica post pandemia sostenuta dalle risorse del Pnrr, se non adeguatamente accompagnata da un sistema di regole e controlli, a partire dal sistema degli appalti, potrebbe generare la diffusione di realtà economiche illecite e la crescita del lavoro nero. Inoltre, com’è noto, l’assenza a livello regionale dell’Inl, l’Ispettorato nazionale del lavoro, a causa del mancato recepimento del decreto istitutivo, escluderà la Sicilia dalle misure previste dal Pnrr sulla lotta al lavoro sommerso e dall’assunzione di duemila ispettori che, a livello nazionale, saranno ulteriormente incrementati del 20% a fine 2024”.