Ispica, dipendenti comunali in agitazione - QdS

Ispica, dipendenti comunali in agitazione

Stefania Zaccaria

Ispica, dipendenti comunali in agitazione

venerdì 17 Gennaio 2020

Al centro delle preoccupazioni espresse durante la riunione l’integrazione oraria dei part-time. La richiesta: includere specifiche risorse nella Programmazione triennale del fabbisogno del personale

ISPICA (RG) – I dipendenti comunali di Ispica hanno indetto lo stato di agitazione. È questo quanto stabilito durante un’assemblea – promossa da Cgil e Csil – che si è svolta qualche giorno fa.

Diverse le problematiche affrontate, a partire dall’integrazione oraria al personale dipendente part-time, per poi discutere dell’incremento dei carichi di lavoro, della mancata liquidazione delle somme afferenti il salario accessorio (Fes e straordinario), della mancata erogazione dei buoni pasto e del mancato reintegro delle somme trattenute dall’Ente sul Fondo efficienza servizi.

Particolare interesse tra i lavoratori, la questione della mancata integrazione oraria al personale part-time: molte delle lamentele hanno riguardato la scarsa attenzione riservata dall’Amministrazione su tale problematica, sebbene, durante l’assemblea del 26 aprile 2019, a cui era presente anche il sindaco, Pierenzo Muraglie, ci fosse stato un preciso impegno diretto all’immediata verifica delle risorse necessarie a realizzare tale provvedimento. “Purtroppo ciò – hanno detto i dipendenti – non è avvenuto e il provvedimento non è stato mai adottato, né tantomeno si ha traccia di tale previsione nella programmazione triennale del fabbisogno. Questa delicata questione, collegata alla mancata integrazione oraria, ha peggiorato la condizione già precaria del personale part-time, poiché questi, in atto, sono costretti a sobbarcarsi l’onere dell’esecuzione di compiti precedentemente assolti dai colleghi cessati e mai sostituiti, fattore che ha esponenzialmente incrementato i carichi di lavoro del personale presente”.

La richiesta unanime dei lavoratori part-time, verso l’Amministrazione comunale, è stata quella di includere specifiche risorse nell’ambito della Programmazione triennale del fabbisogno del personale, tenendo conto anche dei risparmi derivanti dai numerosi cessati, pare circa 16 nel 2019 e altrettanti sono previsti per il 2020. “Tale incremento dell’orario di lavoro – hanno aggiunto durante l’assemblea – dovrà avere carattere strutturale e non temporaneo, nel limite massimo consentito dalla norma, tale attribuzione rientrerebbe inoltre nelle prerogative dell’Ente, anche in presenza del piano di riequilibrio, in quanto non trattasi di nuove assunzioni”.

Durante l’incontro si è discusso anche della mancata erogazione del salario accessorio: i lavoratori sostanzialmente lamentano la mancata liquidazione di alcuni istituti contrattuali riferiti al Fondo efficienza servizi (Fes) dell’anno 2018 (indennità maneggio valori, rischio, specifiche responsabilità, indennità riferita ai messi notificatori ex art.54), mentre non è stata erogata alcuna somma per il 2019, sebbene il Fes del 2018 e del 2019, siano stati regolarmente definiti e ripartiti in sede di delegazione trattante. Lo stato di agitazione è stato quindi deliberato all’unanimità, in attesa di risposte concrete dell’Amministrazione comunale.

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