Istat, aumentano reddito e consumi delle famiglie italiane - QdS

Istat, aumentano reddito e consumi delle famiglie italiane

redazione web

Istat, aumentano reddito e consumi delle famiglie italiane

martedì 07 Gennaio 2020

Nel terzo trimestre del 2019, ma il dato comprende sia il Nord ricco, sia il Sud povero. Anche per questo, secondo il Codacons, i dati rappresentano "solo un'illusione ottica". E si temono gli effetti di un rincaro della benzina

Nel terzo trimestre il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,4%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è diminuita di 0,1 punti percentuali scendendo all’8,9%.

Lo comunica l’Istat.

DEFICIT/PIL – Nel terzo trimestre 2019, comunica l’Istat, l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari all’1,8%, invariato rispetto allo stesso trimestre del 2018. Il saldo primario delle Amministrazioni pubbliche (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,6% (era 1,9% nel terzo trimestre del 2018).

PRESSIONE FISCALE – Nel terzo trimestre la pressione fiscale si è ridotta di 0,1 punti percentuali passando dal 40,4% del Pil nel terzo trimestre 2018 al 40,3% nel terzo trimestre del 2019.

INFLAZIONE – Secondo le stime preliminari, a dicembre, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e dello 0,5% su base annua (da +0,2% del mese precedente).

“Anche se la salvaguardia del potere d’acquisto – ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – dipende dal raffreddamento dei prezzi, si tratta di un’ottima notizia, che si accompagna a quella positiva di un rialzo del reddito disponibile delle famiglie”.

“Purtroppo però – ha aggiunto – , per quanto riguarda invece la spesa delle famiglie per i consumi finali, siamo ancora al palo, fermi al +1,1% su base annua già registrato nel primo trimestre e nel secondo trimestre, in calo rispetto al 2018, quando ad esempio nel terzo trimestre il rialzo era stato dell’1,8%”.

Per il Codacons i dati Istat, anche per il fatto che mettono insieme le rilevazioni del Nord ricco e del Sud povero, rappresentano “solo una illusione ottica e non corrispondono in alcun modo ad un reale arricchimento delle famiglie”.

“Reddito e potere d’acquisto degli italiani – ha detto il presidente dell’associazione Carlo Rienzi – crescono solo sulla carta e solo grazie ai prezzi al dettaglio bloccati, con l’inflazione che da mesi appare ferma. I consumi invece crescono appena del +0,4% rispetto al trimestre precedente, un dato decisamente deludente”.

“La situazione del potere d’acquisto delle famiglie – ha aggiunto – potrebbe però subire modifiche nei prossimi mesi, a causa del caro-benzina che rischia di determinare una ondata di rincari dei prezzi al dettaglio in tutti i settori”.

“La strada per recuperare il gap con il passato – ha concluso Rienzi – è ancora molto lunga. Basti pensare che tra il 2008 e il 2018, la capacità di spesa dei consumatori ha subito una drastica riduzione, accentuata nel periodo della crisi economica, e il saldo a oggi risulta ancora negativo, con una perdita complessiva del potere d’acquisto delle famiglie del -6,6% in dieci anni”, conclude Rienzi.

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