Istat, effetti del Covid-19 sul lavoro, da febbraio 500mila occupati in meno - QdS

Istat, effetti del Covid-19 sul lavoro, da febbraio 500mila occupati in meno

Istat, effetti del Covid-19 sul lavoro, da febbraio 500mila occupati in meno

mercoledì 02 Settembre 2020

L’aumento consistente delle persone in cerca di occupazione è diffuso per genere ed età. A luglio il tasso di disoccupazione sale al 9,7%, per i giovani al 31,1%

ROMA – Da febbraio 2020 il livello dell’occupazione è sceso di quasi 500 mila unità e le persone in cerca di lavoro sono cresciute di circa 50 mila, a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 400 mila. Lo ha reso noto l’Istat che ha diffuso le stime su occupati e disoccupati a luglio.

In quattro mesi, il tasso di occupazione perde oltre un punto, mentre quello di disoccupazione, col dato di luglio, torna sopra ai livelli di febbraio. Tuttavia, dopo quattro mesi di flessione, a luglio 2020 il numero di occupati torna a crescere (+85mila unità), soprattutto tra le donne e i lavoratori con più di 35 anni; continua il recupero delle ore lavorate pro capite e l’espansione del segmento di persone in cerca di lavoro.

A luglio il tasso di disoccupazione sale al 9,7% (+0,5 punti) e, tra i giovani raggiunge il 31,1% (+1,5 punti). E’ la stima preliminare diffusa dall’Istat. L’aumento consistente delle persone in cerca di lavoro (+5,8% pari a +134mila unità) è diffuso per genere ed età.

La rilevante diminuzione nel numero di inattivi (-1,6% pari a -224mila unità) riguarda uomini, donne e tutte le classi d’età. Il tasso di inattività diminuisce, attestandosi al 35,8% ( 0,6 punti). Nell’arco dei dodici mesi, le persone in cerca di lavoro diminuiscono (-1,8%, pari a 44mila unità), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+3,6%, pari a +475mila).

Sempre a luglio, dopo quattro mesi di flessioni consecutive, l’occupazione torna a crescere. Secondo le stime preliminari dell’Istat l’aumento dell’occupazione su base mensile (+0,4% pari a +85mila unità) coinvolge le donne (+0,8% pari a +80mila), i dipendenti (+0,8% pari a +145mila) e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 25-34enni; gli uomini occupati risultano sostanzialmente stabili, mentre diminuiscono gli indipendenti.

Nel complesso, il tasso di occupazione sale al 57,8% (+0,2 punti percentuali). Le ripetute flessioni congiunturali registrate a partire da marzo 2020 hanno contribuito, tuttavia, a una rilevante contrazione dell’occupazione rispetto al mese di luglio 2019 (-2,4% pari a -556mila unità), che ha coinvolto uomini e donne di qualsiasi età, così come dipendenti (-317mila) e autonomi (-239mila); unica eccezione sono gli over50 con un incremento di occupati (+153mila) che, tuttavia, è dovuto esclusivamente alla componente demografica. Il tasso di occupazione scende in un anno di 1,3 punti.

A luglio 2020 il numero di ore pro capite effettivamente lavorate, calcolato sul complesso degli occupati, prosegue nella tendenza all’aumento. Il livello di luglio, pari a 33,1 ore, è solo di 1,2 ore inferiore a quello registrato a luglio 2019. Per i dipendenti il gap rispetto a luglio 2019 è ancora più ridotto (-0,8 ore).

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