Istat, inflazione da record: +8%, mai così da 36 anni, salasso da 2500 euro a famiglia - QdS

Istat, inflazione da record: +8%, mai così da 36 anni, salasso da 2500 euro a famiglia

Istat, inflazione da record: +8%, mai così da 36 anni, salasso da 2500 euro a famiglia

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venerdì 15 Luglio 2022

l’Istat stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dell’1,2% su base mensile e dell’8% su base annua

Nel mese di giugno 2022 l’Istat stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dell’1,2% su base mensile e dell’8% su base annua (da +6,8% del mese precedente), confermando la stima preliminare.

In un quadro di diffuse tensioni inflazionistiche, l’ulteriore accelerazione della crescita su base tendenziale dell’indice generale dei prezzi al consumo si deve prevalentemente da una parte ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +42,6% di maggio a +48,7%) e in particolare degli Energetici non regolamentati (da +32,9% a +39,9%; i prezzi dei Beni energetici regolamentati continuano a registrare una crescita molto elevata ma stabile a +64,3%), e dall’altra a quelli dei Beni alimentari, sia lavorati (da +6,6% a +8,1%) sia non lavorati (da +7,9% a +9,6%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,4% a +5%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,0% a +7,2%).

Istat e inflazione, i dati

L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +6,4% per l’indice generale e a +2,9% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta su base mensile dell’1,2% e dell’8,5% su base annua (da +7,3% nel mese precedente), confermando la stima preliminare. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dell’1,2% su base mensile e del 7,8% su base annua.

Nel secondo trimestre 2022 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’IPCA, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa rispetto a quelle con livelli di spesa più elevati (+9,8% e +6,1% rispettivamente). “A giugno l’inflazione accelera di nuovo salendo a un livello (+8,0%) che non si registrava da gennaio 1986 (quando fu pari a +8,2%) – commenta l’Istat -. Le tensioni inflazionistiche continuano a propagarsi dai Beni energetici agli altri comparti merceologici, nell’ambito sia dei beni sia dei servizi. Pertanto, i prezzi al consumo al netto degli energetici e degli alimentari freschi (componente di fondo; +3,8%) e al netto dei soli beni energetici (+4,2%) registrano aumenti che non si vedevano rispettivamente da agosto 1996 e da giugno 1996. Al contempo, l’accelerazione dei prezzi degli Alimentari, lavorati e non, spingono ancora più in alto la crescita di quelli del cosiddetto “carrello della spesa” (+8,2%, mai così alta da gennaio 1986, quando fu +8,6%)”.

L'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +3,2% a +3,8% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,6% a +4,2%. Su base annua accelerano sia i prezzi dei beni (da +9,7% a +11,3%) sia quelli dei servizi (da +3,1% a +3,4%); si ampia, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -6,6 di maggio a -7,9 punti percentuali). Accelerano sia i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +6,7% a +8,2%) sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +6,7% a +8,4%). L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto a diverse componenti e in particolare ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+6,0%), cui si aggiungono quelli dei Servizi relativi ai trasporti (+2,0%), degli Alimentari lavorati (+1,6%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,3%) e dei Beni non durevoli (+0,7%).

Codacons: “Stangata da 2500 euro a famiglia”

«L’inflazione all’8%, considerata la totalità dei consumi di una famiglia, si traduce in una stangata da +2.457 euro annui per la famiglia tipo, e addirittura +3.192 euro annui per un nucleo con due figli». E’ quanto afferma il Codacons in una nota. «Rincari che determinano inoltre una vera e propria stangata sulle vacanze estive degli italiani, senza dubbio le più costose degli ultimi 50 anni – spiega il presidente Carlo Rienzi – con le tariffe delle strutture ricettive che, in base ai dati Istat, crescono in media del 18% rispetto allo scorso anno, i prezzi dei biglietti aerei si impennano del 90,4% su base annua, aumentando in un solo mese del 23,8%».

Il Codacons sottolinea inoltre come l’inflazione non sia «omogenea sul territorio e penalizza, in
particolare, alcune aree del Paese. Basti pensare al picco del Trentino Alto Adige, che a giugno registra un tasso del +9,3%, con una maggiore spesa che su base annua raggiunge quota +3.339
euro a nucleo residente». «Siamo in presenza – avverte Rienzi – di una vera e propria emergenza nazionale che avrà effetti pesanti sull’economia e sulle condizioni economiche delle famiglie».

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