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Istat: molestie di natura sessuale sul posto di lavoro, per la Sicilia terzo posto nazionale

Michele Giuliano

Istat: molestie di natura sessuale sul posto di lavoro, per la Sicilia terzo posto nazionale

sabato 17 Agosto 2024

Per i dati dell’Istituto di statistica il 15,8% delle donne isolane ha denunciato di aver subito comportamenti inappropriati

ROMA – Anche andare a lavoro può essere grande fonte di disagio e per molte donne vivere episodi di molestie sul posto in cui si svolge la propria attività professionale è quasi un fatto quotidiano.

La Sicilia tra le regioni con il più alto numero di denunce di molestie

La Sicilia, secondo il report dell’Istat “Le molestie: vittime e contesto”, per l’anno 2022 e 2023, è tra le regioni con il più alto numero di denunce di molestie sui luoghi di lavoro. Il 15,8% delle donne siciliane ha denunciato di aver subito atteggiamenti e comportamenti inappropriati sul luogo di lavoro. Peggio soltanto l’Umbria, dove si arriva al 16%, e il Piemonte, che sale al 20,3%.

Per macroterritorio, il fenomeno è minore nel Nord-Est, con i numeri fermi al 9,7%, mentre livelli più elevati si riscontrano nel Nord-Ovest, che arriva al 14,9%, seguito da Centro, Sud e Isole, che si attestano tutti intorno al 14%.

L’andamento è simile anche nel caso degli uomini, ma con una più marcata presenza delle regioni del Centro, al 3,7% contro il valore medio del 2,4%, su cui pesa l’impatto del Lazio, che sale al 5,3%.

A livello nazionale, nel 2022-2023 si stima che il 13,5% delle donne abbia subito molestie

A livello nazionale, nel 2022-2023 si stima che il 13,5% delle donne dai 15 ai 70 anni, che lavorano o hanno lavorato, abbia subito molestie sul lavoro a sfondo sessuale nel corso dell’intera vita e il 2,4% degli uomini della stessa fascia d’età. I numeri salgono soprattutto tra le più giovani, tra i 15 e i 24 anni: in questa fascia di età il 21,2% delle ragazze ha detto di aver subito molestie, contro il 4,8% dei coetanei uomini. Di poco inferiore è l’incidenza percentuale delle donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni, al 18,9%, rispetto al 3,7% degli uomini. In particolare, si tratta di sguardi offensivi, offese, proposte indecenti, fino ad atti più gravi come la molestia fisica.

Confrontando i dati con riferimento al genere nei diversi periodi considerati, si osserva che, nel corso della vita, le donne sono state vittime di molestie 4,5 volte in più rispetto agli uomini: il 12,1% delle donne e l’1,8% degli uomini subiscono offese attraverso sguardi inappropriati e lascivi che mettono a disagio, la proposta di immagini o foto dal contenuto esplicitamente sessuale che offendono, umiliano o intimidiscono, scherzi osceni di natura sessuale o commenti offensivi sul corpo o sulla vita privata, in altri casi subiscono approcci inappropriati, umilianti oppure offensivi sui social, o ricevono e-mail o messaggi sessualmente espliciti e inappropriati. Mentre il 5,9% delle donne e l’1% degli uomini ricevono proposte inappropriate di uscire insieme che offendono, umiliano intimidiscono o che si spingono a richieste di qualche attività sessuale, anche attraverso regali indesiderati di natura sessuale.

Sono frequenti le molestie anche al di fuori del posto di lavoro

Purtroppo, sono frequenti le molestie anche al di fuori del posto di lavoro. Ogni 100 donne tra 14 e 70 anni, ben 5,4 siciliane hanno subito almeno una molestia fuori dal lavoro negli ultimi tre anni. In questo caso la regione scende al di sotto della media nazionale, che arriva al 6,4%. Il culmine si raggiunge in Umbria, dove 10,3 donne su 100 hanno subito molestia, seguita dalla Liguria, al 10,3%. Se si allarga lo sguardo all’intera vita della persona, hanno subito molestia almeno una volta nel corso della vita oltre 2,3 milioni di persone, di cui l’81,6% donne, pari a 1,9 milioni di individui.

Subire molestie è un fenomeno che varia non soltanto a seconda del genere e dell’età, ma anche in base al titolo di studio. Sia le donne sia gli uomini con titolo di studio elevato nel corso della vita sono più esposti al rischio: il 14,8% delle donne di 15-70 anni di età, che sono in possesso di una laurea le subisce, contro il 12,3% di quelle che possiedono un titolo medio basso; per gli uomini le rispettive percentuali sono pari al 3,2% e il 2,2%.

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