“I nuovi dati Istat confermano che la Sicilia cresce più del resto d’Italia. Con un Pil del 2024 in aumento dell’1,8%, la nostra Regione si colloca al primo posto a livello nazionale e continua a trainare la crescita del Mezzogiorno e del Paese. È la dimostrazione che la strada intrapresa è quella giusta e che le scelte del mio governo stanno producendo risultati concreti.
Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando il report dell’Istat sui conti economici territoriali 2022/24.
Istat e oltre. Il presidente Schifani: “La legge di stabilità darà l’ulteriore spinta”
Successivamente, sottolinea il presidente della Regione Renato Schifani dopo quanto già illustrato sulla crescita, “a questo andamento positivo si affiancherà l’ulteriore spinta della nuova legge di Stabilità regionale, pensata per rafforzare investimenti, sostenere le imprese e creare lavoro. La Sicilia non è più un problema da risolvere, ma una risorsa per l’Italia. Continueremo con determinazione su questa linea, trasformando la crescita certificata dall’Istat in sviluppo stabile e opportunità per i siciliani”.
Galvagno: “Legge di stabilità lodevole. Rimpasto governo cosa buona e giusta”
“Credo che sia stata approvata una Legge di Stabilità, ribadisco, che è assolutamente lodevole. Sono rimaste moltissime cose fuori e mi auguro che tra gennaio e febbraio se il Parlamento vorrà lavorare ci sarà la possibilità di poterci confrontare e partorire tutte quelle norme che ricordo sono passate dalle commissioni di merito, hanno fatto l’iter parlamentare che dovevano chiaramente seguire e che quindi hanno dignità politica per essere trattate nella finestra tra gennaio e febbraio”.
Così il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, che, nella sede dell’Ars di Catania ha tenuto il tradizionale incontro di fine anno con la stampa per lo scambio degli auguri, occasione utilizzata anche per una relazione sull’attività parlamentare e sulla legge di stabilità appena approvata.
Sul rimpasto al Governo, il presidente Galvagno ha aggiunto che, “dopo tre anni” ma anche “qualche mese, un rimpasto sia fisiologico e possa essere anche strategico”. Il tutto, ribadisce Galvagno, è “in funzione dei quasi due anni che ci separano dalle prossime elezioni”.
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