Istituto zootecnico, tiene banco la solita questione occupazionale - QdS

Istituto zootecnico, tiene banco la solita questione occupazionale

Zaccaria Stefania

Istituto zootecnico, tiene banco la solita questione occupazionale

giovedì 07 Luglio 2022


I sindacati hanno chiesto chiarezza sul futuro dei lavoratori, che ancora una volta vedono davanti a loro un futuro nebuloso. Si teme di perdere professionalità fondamentali per tutto il territorio

Sono sette i lavoratori che a Ragusa operano nell’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia. La sede iblea, che fa capo a quella di Palermo, coordina le ricerche per oltre 500 imprese operanti nel territorio: l’ente, infatti, è una stazione di ricerca dell’assessorato regionale delle Risorse agricole e alimentari e, sin dal 1884, anno della sua fondazione, ha avuto un ruolo determinante nel progresso delle attività agricole e zootecniche del territorio siciliano.

Anche a Ragusa ci si occupa della conservazione e del miglioramento genetico delle razze autoctone siciliane, della tutela del patrimonio faunistico selvatico, della formazione professionale nel settore agro-zootecnico e dell’assistenza tecnica alle imprese operanti nel settore. Nonostante l’importanza del ruolo, i lavoratori lamentano una scarsa attenzione contrattuale. La Cgil ha cercato di chiedere conto e ragione ma senza importanti risultati.

“Le aziende – ha sottolineato il segretario generale Flai Cgil Ragusa, Salvatore Terranova – hanno piena consapevolezza del contributo che esse ottengono da questi lavoratori, pur se da anni sospesi al modello contrattuale a tempo, sempre col rischio che non venga rinnovato o che non si possa più rinnovare. Ogni anno sempre con l’incubo di rimanere senza lavoro. Ora è serio che questi lavoratori, ritenuti importanti, vivano senza certezza di nulla? Senza che l’Istituzione di riferimento, la Regione, si ponga l’obiettivo di costruire per loro un percorso di inclusione lavorativa definitiva, atteso che si sta parlando di una indispensabile risorsa del territorio? Come mai la Regione non ha ad oggi dato mandato all’Istituto di procedere alla definizione della sorte di questo personale, visto che esso non solo possiede tutti i requisiti di legge per accedere al tempo indeterminato, ma soprattutto rappresenta un valore aggiunto nell’implementare servizi essenziali alle aziende zootecniche?”.

Come sottolinea lo stesso segretario generale Salvatore Terranova, “questi lavoratori hanno conseguito il requisito triennale previsto dalla legge per la stabilizzazione, sono stati assunti a tempo determinato previa redazione di una selezione tradottasi in una graduatoria tuttora vigente e, fatto non secondario, nella dotazione organica dell’Istituto ci sono i posti ancora non coperti. Ciò vuol dire che ci sono i presupposti di legge per essere assunti a tempo indeterminato. Il colmo, quindi, è che, oltre a ricevere lo stipendio con grandissimo ritardo, per inadempienze, a volte attribuibili alla Regione siciliana, altre volte all’Istituto medesimo, questi lavoratori sono tenuti in uno stato di assoluta precarietà occupazionale”.

Stefania Zaccaria

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