Riceviamo e pubblichiamo il contributo di una nostra lettrice sul convegno dedicato al tema della violenza di genere, svoltosi nei giorni scorsi al Tribunale di Catania.
“La parola che chiede giustizia: ascolto, valutazione e tutela della persona offesa nei reati di violenza di genere”, questo il titolo del convegno organizzato dal centro antiviolenza Thamaia con il contributo dell’ordine degli avvocati di Catania e il suo Comitato Pari opportunità. L’evento ha rappresentato l’avvio di un percorso condiviso e duraturo nel territorio. Infatti, in un periodo in cui la violenza è diventato il fenomeno più eclatante nel nostro Paese, è fondamentale agire sulla radice del problema, creando sinergie per contrastare la normalizzazione della violenza.
L’ evento, che rientra nel progetto Futurae, finanziato dal dipartimento Pari opportunità della presidenza del consiglio dei ministri, ha riunito voci autorevoli del femminismo giuridico. I lavori hanno preso il via dopo i saluti delle Auotorità, tra cui: Antonino di Stefano (presidente ordine degli avvocati di Catania), Anna Agosta (presidente dell’Associazione Thamaia di Catania) e Denise Caruso (presidente comitato pari opportunità di Catania). La violenza maschile nei confronti delle donne è un fenomeno complesso che richiede al mondo giuridico un approccio consapevole, multidisciplinare e rispettoso nei confronti della dignità della persona ha spiegato Anna Agosta.
L’incontro, moderato dall’avvocato di Thamaia Valeria Sicurella, ha visto tanti interventi, in un aula gremita di avvocati e esperti del settore. Molto interessante l’intervento di Enza de Pasquale, presidente seconda sezione penale del Tribunale di Catania, che ha riportato testimonianze di vittime di violenze, un fenomeno purtroppo in crescita. La stessa ha sottolineato che uscire dalla violenza, per una donna, è possibile grazie all’importante lavoro delle reti antiviolenza. A tal proposito occorrono azioni complementari che garantiscono il necessario sostegno alle donne attraverso interventi di supporto psicologico, legale, sociale. In sostanza a livello globale una donna su tre ha subito una forma di violenza almeno una volta nella vita.Non solo violenza fisica, ma anche svalutazione, controllo isolamento ed intimidazione, nonché privazione o limitazione della propria libertà.

