In Italia mancano i chirurghi: "Il 40% vuole mollare la professione"

In Italia mancano i chirurghi: “Il 40% vuole mollare”

Filippo Calascibetta

In Italia mancano i chirurghi: “Il 40% vuole mollare”

Redazione  |
mercoledì 13 Settembre 2023

"Sondaggio che ha coinvolto oltre 300 giovani chirurghi: più del 40% vuole abbandonare la professione. I motivi?"

“È stato un congresso straordinario per partecipazione, per presenza dei rappresentanti istituzionali e delle più alte cariche dello Stato, per contributi scientifici. Siamo fortemente soddisfatti dell’apporto che questo appuntamento ha dato per il rilancio della sanità in questo Paese ma sono molto preoccupato per i dati emersi da un sondaggio che ha coinvolto oltre 300 giovani chirurghi: più del 40% vuole abbandonare la professione. I motivi? La stragrande maggioranza lavora ben più di quanto sarebbe previsto da contratto e il 73% del tempo è speso in burocrazia. Solo l’8% del tempo è impiegato in sala operatoria. Questo significa che qualcosa, nel sistema, non sta funzionando”. Lo afferma in una nota Marco Scatizzi, presidente dell’Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi) di cui oggi a Roma si chiude il 41esimo congresso nazionale.

Il dipartimento formativo

“Proprio per questa situazione – continua Scatizzi – abbiamo deciso di istituire un dipartimento formativo: dove non arrivano le istituzioni, dove non arrivano le scuole di specializzazione, dove non arriva un percorso ospedaliero non gestito, abbiamo il dovere di proporre un percorso dell’assistente in formazione dentro al distretto formativo”.

Vogliamo “aiutare le nuove generazioni di chirurghi a proseguire in questa professione e, soprattutto, vogliamo che restino in Italia”. È “doloroso pensare – sottolinea il numero uno di Acoi – che tanti ragazzi scelgano di andare all’estero perché trovano condizioni lavorative migliori, migliori retribuzioni e un riconoscimento completo della loro professionalità. Ma è ancora più doloroso e preoccupante scoprire che questo Paese sta espellendo professionisti che salvano vite. Nessuno se lo può permettere”.

“Così come continueremo a essere disponibili al confronto con le Istituzioni ma anche determinati: vogliamo che dopo gli impegni presi dal Governo durante il nostro congresso, il Parlamento approvi subito un nuovo atto legislativo sul contenzioso medico-legale. Nessuno di noi vuole immunità – conclude la nota – Vogliamo semplicemente lavorare al meglio per i nostri pazienti senza vivere con la spada di Damocle dei contenziosi che nel 97% dei casi vanno in archiviazione”.

Foto di Sasin Tipchai da Pixabay

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