Roma, 26 mag. (askanews) – No a un fondo unico e a piani nazionali per la Pac: la Commissione deve “rispettare un bilancio coerente e dedicato all’agricoltura e alla pesca in tutte le consultazioni dell’Ue durante le discussioni sul futuro quadro finanziario pluriennale, al fine di salvaguardare il buon funzionamento delle politiche comuni dell’Ue”. E’ la posizione espressa in sede di Agrifish stamattina in una nota congiunta di Italia e Grecia, con il sostegno di Austria, Belgio, Cipro, Croazia Francia, Irlanda, Portogallo, Repubblica Ceca e Ungheria. “L’idea di creare un fondo unico e un piano unico per tutti gli strumenti di intervento dell’UE – si legge nella nota – non è assolutamente adeguata agli obiettivi ambiziosi attribuiti alla PCP (Pre commercial procurement, ndr) e alla Pac e rappresenterà una minaccia alle stesse misure di sviluppo rurale efficaci”.
Per questo si chiede alla Commissione Europea di “impegnarsi per una PCP forte e per la struttura a due pilastri della Pac; per mantenere condizioni di parità e un finanziamento equilibrato di queste politiche tra gli Stati membri, la quantificazione delle risorse destinate al ruolo strategico dei due settori deve essere decisa a livello UE”.
“Ricordiamo che la necessità di mantenere il finanziamento della PAC separato e indipendente, basato sugli attuali due pilastri, è stata ribadita anche nelle Conclusioni del Consiglio Agrifish del dicembre 2024 – scrivono Italia e Grecia – Per consentire l’attuazione della Visione e perseguire gli obiettivi generali della PAC e della PCP, riteniamo necessario garantire un livello adeguato di finanziamento della PAC e della PCP per il periodo di programmazione successivo al 2027. Un livello di finanziamento adeguato è essenziale per preservare l’integrità della politica e dei suoi strumenti con riferimento agli obiettivi fondamentali di garantire la sicurezza alimentare, sostenere il reddito agricolo e della pesca e la competitività dei settori”.

