Roma, 1 dic. (askanews) – Italia e Grecia unite per valorizzare l’olivo e l’olio extravergine di oliva tramite la collaborazione di Italia Olivicola e di numerose cooperative greche, rappresentate da Agron sviluppatasi in oltre un decennio. Oltre un decennio di intenso lavoro culminato quest’anno in tre grandi eventi in cui gli oli greci e italiani si sono presentati accomunati da un sistema di tracciabilità sicuro e certificato.
Un’esperienza da promuovere in tre eventi internazionali, organizzati da Bellavita Expo, a Riga (Food Lettonia) e Miami (Food & Beverage Show) in settembre e Londra (European Pizza Show), che si è appena concluso nella giornata di ieri, 30 novembre. Sono stati occasione per presentarsi ai consumatori di mercati dove il consumo di olio è comunque una nicchia: 0,5-1 kg/pro capite all’anno è il consumo di olio di oliva in Lettonia, negli USA e nel Regno Unito. Ma proprio dove il consumo è più basso che vi sono i maggiori margini di crescita.
I gusti, i sentori e le complessità aromatiche sono diversi tra una Koroneiki greca e una Coratina pugliese, come tra una Matsolia della Laconia e una Ottobratica calabrese (che però condividono l’essere alberi enormi di 8 metri e più) o la Zia di Corfù che si presenta con olive di minuscola dimensione come la Biancolilla siciliana.
La superficie olivicola in Grecia sfiora i 900 mila ettari, sono 1,1 milioni in Italia. Gli olivicoltori italiani sono 650 mila, quelli greci circa 450 mila. In Grecia, il Peloponneso e Creta producono da soli circa il 70% dell’olio nazionale, come in Italia, la Puglia, la Calabria e la Sicilia producono l’80% dell’extravergine italiano.

