ROMA – Oltre duecento miliardi l’anno per pagare i dipendenti pubblici italiani, a fronte di una qualità dei servizi della Pubblica amministrazione che, a livello europeo, non riesce a competere con le migliori della classe. È questa la fotografia che si ottiene incrociando i dati della Corte dei Conti – che nei giorni scorsi ha approvato la Relazione sul costo del lavoro pubblico 2025 – e le rilevazioni dell’European quality of government index (Eqi) della Commissione europea.
Nel 2025 201 miliardi per pagare i dipendenti delle pubbliche amministrazioni
Partiamo, per prima cosa, dai numeri: la Magistratura contabile ha infatti certificato come “la spesa per i redditi da lavoro dipendente nelle Pubbliche amministrazioni raggiunge l’importo complessivo per il 2025 di 201 miliardi di euro, con un incremento del 2,3% rispetto all’anno precedente”. Un incremento che si prevede venga confermato anche nei prossimi anni, in particolare nel 2026 (+2,4%), 2027 (+0,5%) e 2028 (+1,7%), “sulla base degli importi già destinati ai prossimi rinnovi contrattuali dalla legge di bilancio per l’anno 2025”.
Spulciando il lavoro della Corte dei Conti si evince che “le retribuzioni contrattuali degli ultimi dieci anni (2015-2024) mostrano un andamento sostanzialmente allineato con l’inflazione (indice Ipca), con l’eccezione degli anni 2022 e 2023, caratterizzati dalla repentina impennata dei prezzi causata dalle tensioni internazionali, con una riduzione del potere…

