Italiani onesti, ma quanti truffatori - QdS

Italiani onesti, ma quanti truffatori

Carlo Alberto Tregua

Italiani onesti, ma quanti truffatori

martedì 16 Novembre 2021

Superbonus 110%, RdC

La gran parte degli italiani è fatta di persone oneste, che lavorano alacremente, sbarcando il lunario abbastanza bene.
Questa volta non vogliamo distinguere fra chi lavora nel settore privato e chi in quello pubblico perché la differenza è ormai nota a tutta l’opinione pubblica e cioè: chi lavora per produrre e chi lavora per lo stipendio.

Questa volta la nostra analisi è destinata ad evidenziare l’onestà. È una qualità molto diffusa fra la Popolazione, infatti le persone per bene sono di gran lunga più numerose di quelle per male. Tuttavia, la minoranza di disonesti esiste e diffonde un’immagine generale che deteriora quella di tutto il Paese.

La disonestà di questa minoranza di Popolazione si è evidenziata anche in questi ultimi anni in due circostanze di ordine generale. La prima riguarda le ristrutturazioni degli immobili, che è nota come il centodieci per cento. Si tratta più di un’immagine di comunicazione che sostanziale perché quasi nessuno la percepirà.

Tra l’altro, essa è iniqua perché i soggetti che fanno tale ristrutturazione, ammesso che percepiscano l’intero, non solo migliorano fortemente le loro proprietà, ma guadagnano in più il dieci per cento. Non si capisce la logica di questa legge.

La questione che trattiamo riguarda il fatto che dietro quest’attività – che ha obiettivamente rivitalizzato tutto il settore edilizio – vi è la nascita di imbrogli a raffica e a ripetizione. Questo perché molti di quelli che hanno fatto questi lavori, hanno speculativamente gonfiato le cifre, falsificato fatture e commesso altri reati che stanno emergendo dopo le indagini delle Forze dell’Ordine.
Si tratta di un’autentica vergogna perché chi pensa di truffare i soldi dello Stato, in effetti sta truffando i cittadini onesti che pagano le tasse, anche coattivamente trattenute.

È scandaloso che i mass media non diano più ampio risalto a questo comportamento disgustoso di alcuni soggetti per indicarli al ludibrio della pubblica opinione senza mezzi termini.

Tutti i mass media continuano a parlare del virus Covid-19, omettendo di comunicare il virus, ben più grave, della disonestà generalizzata.
Il tema dei comportamenti criminosi di tanti cittadini non è sufficientemente supportato da una comunicazione costante. Invece, dovrebbe esserci un continuo tambureggiamento per esaltare l’etica indispensabile in una Comunità al fine di diffondere sempre di più equità e giustizia fra i cittadini.

Un altro capitolo di disonestà riguarda il Reddito di Cittadinanza. Vogliamo subito dire, a scanso di equivoci, che riteniamo indispensabile il supporto delle istituzioni ai cittadini deboli e fragili, ecco perché abbiamo suggerito da molto tempo il cambio della denominazione da RdC ad Assegno di Povertà. I poveri vanno sostenuti sempre ed adeguatamente.
Purtroppo, però, fra i percettori di questo assegno vi sono stati tanti disonesti, malavitosi, appartenenti ad organizzazioni criminali, ma anche persone che non avevano diritto a percepirlo ed altri che hanno speculativamente chiesto di lavorare in nero per continuare a percepirlo. Comportamenti indegni in una Comunità.

I due fatti riportati, incontrovertibili e noti, dovrebbero ulteriormente far cambiare rotta alla Scuola ed all’Università, nel senso che insieme alle materie insegnate, dovrebbero essere anche trattati i temi del rispetto fra i cittadini, del rispetto di questi ultimi nei confronti delle istituzioni, ma e soprattutto, del rispetto delle istituzioni nei confronti dei cittadini.

Anche i mezzi di comunicazione dovrebbero avere questo tema comune a tutta l’informazione che fanno, ma sentiamo poco e male da parte di tanti conduttori radio-televisivi e leggiamo poco in quotidiani e periodici sulla questione che abbiamo prima indicato.

Questo è molto grave perché non bollare di disonestà i disonesti è un modo per non proteggere, invece, tutti gli italiani onesti che, ripetiamo, sono in grande maggioranza.

Ci scusiamo con i cortesi lettori se forse noiosamente ripetiamo quanto precede, ma riteniamo nostro dovere mettere in cima alle comunicazioni la questione etica, senza la quale la convivenza peggiora continuamente.

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