Gli italiani riscoprono cucina e “fai da te” - QdS

Gli italiani riscoprono cucina e “fai da te”

redazione

Gli italiani riscoprono cucina e “fai da te”

martedì 09 Febbraio 2021

La fotografia scattata dal Coldiretti/Ixé sulle ricadute del lockdown nel nostro Paese. Gli effetti sulla salute: aumento di peso per il 44%, solo il 22% fa più sport di prima

ROMA – Durante il lockdown, che costringe a rimanere a casa, gli italiani trascorrono più tempo in cucina, nei lavoretti domestici e a letto che si classificano sul podio tra le attività scelte per impiegare le ore trascorse tra le mura dell’abitazione a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza pandemia.

È quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè sui comportamenti dei cittadini, diffusa in occasione del ritorno del rosso nella mappa dei colori in Italia per la presenza di microzone adalto rischio dove è scattato il lockdown.

Nelle zone rosse i fornelli si piazzano in vetta alla classifica grazie al 49% degli italiani che impiega il tempo a cucinare più del solito, subito davanti agli hobbies e ai lavoretti in casa, indicati dal 48% degli italiani tra le attività praticate più di prima mentre al terzo posto c’è il letto, con il 34% dei cittadini che ha approfittato del lockdown anche per dormire.

Tra fornelli e relax, il risultato è che il 44% degli italiani è aumentato di peso a causa del Covid, secondo una analisi di Coldiretti su dati Crea, il Centro di ricerca alimenti e nutrizione, per una media stimata in 2 kg a testa. Al contrario, solo 1 cittadino su 5 (22%) ha dichiarato di fare più attività sportiva di prima, anche per poter uscire di casa, rispetto alla chiusura delle palestre e alle limitazioni agli sport di gruppo.

“Il primo posto della cucina nell’Italia del lockdown e delle zone colorate – spiega Coldiretti – ha comunque portato alla riscoperta di ricette e dolci della tradizione, tornata ad essere un’attività gratificante per uomini e donne all’interno delle mura domestiche anche come antidoto alle tensioni e allo stress provocate dalla pandemia”.

“Il risultato è un andamento della spesa che non si era mai registrato in passato che ha spinto prepotentemente – precisa la Coldiretti – al ritorno del fai da te, con un aumento del 7%, pari a 11,5 miliardi di euro, degli acquisti alimentari domestici degli italiani nel 2020, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base delle stime Ismea per l’intero anno”.

“Crescita boom per le uova – continua la Coldiretti – che segnano un +16,1% mentre gli acquisti di farina sono cresciuti del 41% per effetto della tendenza degli italiani a sbizzarrirsi preparando pasta, torte, pizze e biscotti, secondo un’analisi Coldiretti su dati Ismea relativi ai primi nove mesi del 2020”.

Volano anche frutta e verdura con aumenti rispettivamente dell’9,1% e 8,4% ma anche le carni fresche (+9,54), con pollo e maiale tra i più gettonati, rispetto a gennaio-settembre 2019. Bene anche l’olio extravergine d’oliva che – continua la Coldiretti – fa registrare un aumento del 7,1%, il latte (+5,1%), la pasta (+9,2%) e il riso (+10,2%)”.

Anche lo smart working – continua la Coldiretti – ha spostato fra le mura domestiche tutti gli intervalli del tradizionale orario di lavoro con la necessità di organizzarsi a casa per i pasti e magari anche pergli aperitivi di fine giornata. Lo testimoniano – precisa la Coldiretti – il +8,5% degli acquisti al dettaglio di vino e del 10,5% per la birra, ma anche dei salumi che crescono dell’8% e dei formaggi per cui si segnala un incremento del 12,5%”.

“A livello generale l’aumento della spesa alimentare – continua la Coldiretti – non è bastato però a compensare all’interno delle filiere produttive il crollo dei consumi alimentari fuori casa in bar, ristoranti e pizzerie dove la spesa registra nel 2020 un drammatico calo per un valore di 41 miliardi di euro, per effetto delle città svuotate da turisti e lavoratori. Una drastica riduzione dell’attività che – conclude la Coldiretti – pesa sulla vendita complessiva di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco”.

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