In un anno 3,3 milioni di italiani sono stati truffati sulle offerte di telefonia - QdS

In un anno 3,3 milioni di italiani sono stati truffati sulle offerte di telefonia

redazione

In un anno 3,3 milioni di italiani sono stati truffati sulle offerte di telefonia

venerdì 14 Ottobre 2022

L’indagine mUp Research e Norstat per Facile.it. Online crescono anche le “trappole” relative a utenze luce e gas e Rc auto

ROMA – In dodici mesi sono stati oltre 3,3 milioni gli italiani che hanno subito una truffa nell’ambito della telefonia mobile o fissa, con un danno economico complessivo di quasi 400 milioni di euro. A rivelarlo è l’indagine che Facile.it ha commissionato agli istituti mUp Research e Norstat. Dall’analisi è emerso come la telefonia, considerando sia quella fissa che mobile, sia l’ambito di spesa dove i nostri connazionali sono caduti in trappola con maggior frequenza, tanto che il 7,7% dei rispondenti ha ammesso di essere stato truffato su questa voce. Se si guarda alle singole voci, invece, la telefonia mobile risulta maggiormente colpita di quella fissa (5,2% rispetto al 4,1%).

Dopo la telefonia, luce e gas le aree maggiormente prese di mira

Continuando a scorrere la classifica delle aree maggiormente prese di mira e analizzate dallo studio si posizionano le utenze luce e gas (7,1%) e le carte elettroniche (6,5%); le polizze Rc auto e moto, invece, sebbene siano considerate spesso tra le più ambite dai malfattori, sono gli ambiti dove, in percentuale, gli italiani sono caduti in trappola meno frequentemente (1,4%).

Se per la telefonia gli italiani hanno perso complessivamente quasi 400 milioni di euro, l’analisi ha messo in evidenza come il danno medio per ogni truffato sia stato di 119 euro. L’importo varia a seconda della voce di spesa familiare analizzata, raggiungendo il valore più alto per le truffe legate ai prestiti personali, dove chi è caduto in trappola ha perso, sempre in media, 1.490 euro.

I canali più usati dai malfattori

Facendo una distinzione tra telefonia mobile e fissa, l’indagine ha anche analizzato gli strumenti attraverso cui vengono portate a termine le frodi. In entrambi i casi i canali più usati dai malfattori sono stati le email e i finti call center; per quanto la telefonia mobile, quasi 1 truffa su 2 (42,5%) è passata tramite un’email, percentuale che scende leggermente nel caso della telefonia fissa (37,4%), mentre i finti call center hanno riguardato il 33,1% delle frodi in ambito mobile e ben il 39,4% di quelle legate alla rete fissa.

Il 47,5% di chi è caduto in trappola ha deciso di non denunciare

Dall’analisi emerge che il 47,5% di chi è caduto in trappola ha deciso di non denunciare; il valore risulta più alto rispetto alla media rilevata nelle altre voci di spesa familiare oggetto di indagine. Fra coloro che hanno deciso di non sporgere denuncia, il 36,1% ha detto di non averlo fatto perché il danno economico era basso, mentre il 25,2% perché era certo che non avrebbe recuperato quanto perso. Per il 15,9% dei truffati che non hanno sporto denuncia, invece, vi è una ragione di natura psicologica: hanno deciso di non denunciare perché ‘si sentivano ingenui per esserci cascati’. Il 13,5%, ancora, non lo ha fatto per paura che ne venissero a conoscenza i familiari.

In ambito telefonico, le vittime predilette sono soprattutto gli uomini (9,7% rispetto al 5,7% del campione femminile) e, a dispetto di quanto si possa pensare, i rispondenti con un titolo di studio universitario (11% rispetto al 5,7% rilevato tra i non laureati). Scomponendo il campione emerge che nel caso della telefonia fissa sono caduti vittima con maggior frequenza gli appartenenti alla fascia anagrafica 45-54 anni (60%), mentre nel caso di quella mobile l’età media delle vittime si abbassa; il 58,6% dei frodati aveva tra i 35 e i 44 anni.

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