Prima e concreta svolta sul caso della Italo Belga, la storica società concessionaria della spiaggia di Mondello al centro di un dibattito ormai a caratteri nazionali lanciato dal deputato regionale e leader di Controcorrente Ismaele La Vardera. Quest’ultimo, nei giorni scorsi aveva segnalato di “scenari inquietanti” sulle pratiche e gestioni della spiaggia del Palermitano e così – come riporta “La Repubblica” – il primo passo è concreto e sarebbe rappresentato dalle dimissioni di Mimmo Genova, la figura al centro delle polemiche legate alla gestione dei lidi e ai propri rapporti a carattere familiare con la mafia.
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Genova, secondo quanto emerso, avrebbe presentato una lettera di dimissioni nelle scorse ore. Via da ogni carica ricoperta all’interno della società, con una decisione che sarebbe maturata dopo settimane di forte pressione mediatica locale e nazionale, oltre che politica. Secondo quanto è trapelato, le dimissioni di Mimmo Genova delle cariche nella Italo Belga, società che detiene la gestione della tanto nota spiaggia di Mondello, sarebbero state motivate dal desiderio di “tutelare la serenità in famiglia, evitando di “danneggiare ulteriormente l’immagine dell’azienda”.
Mimmo Genova si dimette dalla Italo Belga, il caso diventa istituzionale
Una decisione, quella di Mimmo Genova, che arriva dopo che la faccenda si sta facendo sempre più di carattere istituzionale. Nelle scorse ore infatti, sulla scia mediatica e politica sul tema, oltre che per le indagini avviate a riguardo, cinque consiglieri comunali – C.Miceli, G. Argiroffi, U. Forello, F. Giambrone e M.Di Gangi – hanno firmato una richiesta formale in cui chiedono la convocazione “con urgenza” del Consiglio comunale. A questa seduta, chiamato a partecipare come atto dovuto il sindaco. Punto del giorno, precisamente, la “vicenda Italo-Belga e tutela dell’immagine della città di Palermo”.
Nella lettera, posta all’attenzione del presidente del Consiglio comunale, dai consiglieri viene sottolineato come la questione intorno alla spiaggia di Palermo e alla gestione attraverso la “sua” Italo Belga – con la posizione di Mimmo Genova in primo piano – sia ormai di dominio pubblico e nazionale, con ampio spazio già dedicato dalla stampa di ogni livello sulla vicenda. Per questo, proprio con “particolare possibile ingerenza delle famiglie mafiose delle attività delle società”, si ritiene che la vicenda abbia generato un clamore mediatico capace di sollevare dei dubbi “sull’opinione pubblica” così come “sulla legalità, trasparenza ed efficacia dell’amministrazione della città di Palermo”. In tutto ciò, naturalmente, la giustizia ha acceso i riflettori con la Commissione Antimafia della Regione Siciliana e la Commissione Bicamerale Antimafia che hanno già aperto un’istruttoria sulla gestione della concessione alla Italo Belga e la loro possibile “illegittimità”, come ipotizzato dalla richiesta dei cinque consiglieri comunali. A tal proposito, i cinque consiglieri firmatari della lettera hanno chiesto al Sindaco di illustrare “quali atti e iniziative di propria competenza intenda adottare, anche in raccordo con gli organi regionali e statali, al fine di garantire la massima trasparenza e legalità nella gestione delle aree demaniali del litorale palermitano”, oltre che per “avviare un processo di confronto dal punto di vista pubblico sul futuro di Mondello”.
Uno scontro politico sul caso Italo Belga in attesa del dibattito in aula
La vicenda, che porta a un chiaro scontro politico, ha già visto una prima risposta del sindaco che – tramite una nota affidata ai propri legali – ha già annunciato delle azioni giudiziarie contro chiunque proseguirà e affronterà pubblicamente la vicenda “con toni diffamatori”. Una scelta che non è andata giù ai consiglieri, che parlano di “sapore intimidatorio e anti democratico”. Il tutto, in attesa che il dibattito sia posto in aula.

