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Sicilia, itinerari al museo per combattere la demenza senile: parte un progetto sperimentale

Sicilia, itinerari al museo per combattere la demenza senile: parte un progetto sperimentale

Arteterapia a Palermo: dei pazienti con demenza senile medio-grave o incipiente avranno la possibilità di partecipare a un progetto sperimentale per avviare un percorso di recupero della memoria.

A Palazzo Abatellis a Palermo da settembre parte un progetto sperimentale: si tratta di “La bellezza che ci appartiene”, che prevede una serie di itinerari museali speciali per contrastare la demenza senile.

Itinerari museali contro la demenza senile

Sfruttare l’arte come strumento per preservare la mente, prevenire la demenza senile e accompagnare i pazienti geriatrici con forme di demenza in un percorso di recupero della memoria. Questo è l’obiettivo e l’essenza del progetto, che è frutto di un accordo tra il Policlinico di Palermo e l’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana.

A prestarsi alla realizzazione di itinerari museali “speciali” e gite al museo particolari è la Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, diretta da Evelina De Castro.

A partire dal 20 settembre, ogni due settimane un gruppo di 16 pazienti (con i rispettivi caregiver) in cura all’ambulatorio di Psicologia clinica effettuerà visite guidate di arteterapia all’interno del Museo di Palazzo Abatellis.

“La bellezza che ci appartiene”

Si tratta di una terapia non farmacologica per i pazienti geriatrici con conclamato disturbo di memoria e dell’umore, da realizzare attraverso “percorsi di bellezza museale per il recupero della memoria autobiografica dei pazienti con demenze”.

L’iniziativa si rivolge a due tipi di pazienti: quelli con demenza conclamata media/grave e quelli che vivono un declino in fase iniziale (Mci). Il progetto prevede 6 itinerari museali, dei percorsi guidati a tema. Sono paesaggio interiore, ritratti familiari, auto-ritratto, il corpo, la vita quotidiana: oggetti e immagini e, infine, lo spazio urbano. Si tratta di un percorso che mira ad attivare il recupero di brani di memoria autobiografica cercando di incidere sui centri emozionali del cervello.

“La comunicazione visiva è una forma di espressione umana universale. È con questa consapevolezza che Palazzo Abatellis aderisce al progetto mettendo a disposizione le proprie collezioni e le proprie competenze storico-artistiche e tecniche”. Queste le parole della direttrice del Museo protagonista del progetto sperimentale, cioè Evelina De Castro.