Juventus, Moggi: "Non abbiamo mai rubato: in Nazionale chi ha falsificato passaporti"

Juventus, Moggi: “Non abbiamo mai rubato: in Nazionale chi ha falsificato passaporti”

Juventus, Moggi: “Non abbiamo mai rubato: in Nazionale chi ha falsificato passaporti”

Redazione  |
martedì 27 Dicembre 2022

Presente all'assemblea degli azionisti della Juventus anche l'ex direttore generale bianconero Luciano Moggi: il dirigente difende il club

A sorpresa, durante l’ultima Assemblea degli Azionisti tenuta dall’ormai ex CDA della Juventus, è intervenuto anche Luciano Moggi.

L’ex dg bianconero, che possiede delle quote di minoranza all’interno del club piemontese, ha preso la parola per difendere ancora una volta la “Vecchia Signora” dagli attacchi mediatici scaturiti dall’esplosione dell’inchiesta Prisma.

“Sto sentendo cose che non sembrano quelle che sento dalla stampa – esordisce Moggi – Sono qui per ringraziare Agnelli, 9 Scudetti non si vincono con facilità. Sono quelle cose che difficilmente si riescono a capire, ma chi è dentro sa quanto sia difficile. Questa società non si è mai difesa o non si è saputa difendere ed è diventata un giocattolo nelle mani di altri soprattutto nei media. È un epiteto dato alla Juventus ‘Vince perchè ruba’, ma non è vero. La Juventus ha vinto sempre sul campo e non ha mai rubato niente a nessuno. Anzi hanno rubato a noi a Perugia con il campo allagato e anche l’anno dopo contro la Roma quando il presidente cambiò le regole in corso per far giocare Nakata a Torino che decise la partita con un gol. Voi parlate di passaporti: si canta fratelli d’Italia, poi guardate chi sta in nazionale. Quello che ha contraffatto il passaporto di Recoba (frecciata nei confronti di Lele Oriali, team manager degli Azzurri). So come ha lavorato Agnelli, è una cosa difficile da spiegare. Io sono abituato a vivere, non a sopravvivere e lotto ancora per Calciopoli. Siamo stati indicati colpevoli di cose che hanno fatto gli altri”.

Moggi: “In una chiavetta tutta Calciopoli”

“Volevo continuare il mio primo intervento dicendo che, se è vero che è stato riaperto il caso plusvalenze e pensano di aver trovato cose nuove di cui discutere la Juventus – attacca ancora l’ex dirigente ormai 85enne – Allora dovrebbe essere riaperta anche Calciopoli, perché è una ferita che non si è mai rimarginata né per noi né per la Juventus. In questa chiavetta c’è tutta Calciopoli, ogni intercettazione; si sente Meani, l’ex addetto agli arbitri del Milan, che dice all’arbitro Rodomonti, dopo un Milan-Chievo 1-0, ‘guarda che ti ho fatto dare 7 dalla Gazzetta, puoi andare gratis in Svizzera per un trapianto di capelli’. 

Poi un attacco anche nei confronti dell’attuale amministratore delegato juventino, Maurizio Arrivabene, presente in sala all’Allianz Stadium: “Non sono d’accordo sul discorso sportivo di Maurizio Arrivabene e su come si costruisce una squadra. La Juve non ha centrocampo alla sua altezza perché non vanno presi gli attaccanti, ma i centrocampisti per dare i palloni agli attaccanti”.

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