Tra poco la nascosta e poco, fino ad ora, incisiva Kamala Harris scoprirà la cattiveria umana, condimento principale della lotta politica
Tra poco la nascosta e poco, fino ad ora, incisiva Kamala Harris scoprirà la cattiveria umana, condimento principale della lotta politica. La guerra di Trump a Biden era incentrata, assurdamente, sul dato anagrafico del Presidente, incapace ormai di gestire il potere. Il focus dell’attacco dei Trump boys si sposterà sul dato antropologico, di genere, Kamala Harris è donna, per di più totalmente oriunda, né madre né padre erano americani, men che mai wasp.
Sarà Biondo, bianco, vero americano newyorchese, contro una donna nera, di origini non omogenee, che non ha mai amministrato nulla fino ad oggi, figuriamoci una Superpotenza. Le cose attaccabili del curriculum di Kamala sono tante, ma ci si concentrerà sulla prima, è donna. Può una donna gestire la valigetta dei codici dell’attacco nucleare missilistico, il massimo dello stereotipo della fallocrazia?
Trump si è lanciato nella convention repubblicana da uomo vero, ferito in combattimento, sulle note di It’s a Man’s World, questo è il mondo dei maschi, sicuramente bianchi, primatisti è meglio, possibilmente biondi, se non addirittura ariani. È un messaggio all’America profonda, il paese interno al riparo dalle influenze delle coste, atlantiche o pacifiche, portatrici di culture straniere, che nulla hanno a che fare con le praterie o i deserti del Texas o del Nevada, con le montagne del Montana, con il freddo del Minnesota, con il caldo dell’Arizona, con i paesaggi del Wisconsin o del Colorado. Roba da Stanford o Berkeley, luogo di perdizione per universitari dediti all’erba, quella delle canne e non della vera prateria americana del bluegrass.
La Harris è in ballo e verrà messa sotto stress, dovrà decidere in fretta se accreditarsi come continuità a Biden, che gli ha fatto l’endorsement, o discostarsene. Verrà attaccata comunque, suo malgrado, ed è il motivo che ha tenuto fuori dai giochi un’altra donna, forse più potente ed influente come Michelle Obama. È la stampa bellezza! Direbbe Humprey Bogart, anche se il nome Humprey non porta bene ai democratici, che con lui persero nel 1968 contro Nixon. Una cosa è certa, sarà Maschi Vs Femmine. Se vincesse una donna nel paese più forte al mondo, nonostante il declino, da quel momento la donna non sarà più costola, ma spina dorsale.