Acqua in faccia al primo ministro e poi rissa in parlamento fino all'intervento della polizia.
Acqua in faccia al primo ministro e poi rissa in parlamento fino all’intervento della polizia: questo il seguito, in Kosovo, degli annunci del capo del governo sulla riduzione della presenza di polizia e sulla convocazione di nuove elezioni nei Comuni del Nord a maggioranza serba.
Secondo la testata locale Koha, le intemperanze sono cominciate mentre Albin Kurti stava tenendo un discorso dopo essere stato criticato dai deputati dell’opposizione. Besnik Tahiri, capo dell’Alleanza per il futuro del Kosovo, aveva in particolare accusato il primo ministro di non aver seguito le indicazioni di Stati Uniti e Unione Europea, attirando “sanzioni” contro il governo di Pristina e mettendo a rischio la sicurezza dei poliziotti; salvo poi, “dopo quattro mesi di esperimenti”, in occasione di un vertice che si è tenuto in settimana in Slovacchia, essere costretto a cambiare rotta.
Sul piano politico il confronto riguarda le tensioni deflagrate a maggio in quattro Comuni del Nord, dove scontri di piazza avevano provocato il ferimento anche di militari di Kfor, la missione di peacekeeping della Nato in Kosovo. All’origine dei disordini il tentativo di Pristina di far insediare sindaci eletti in consultazioni che erano state boicottate dalla maggioranza serba.
Nel filmato della rissa si vede che Kurti, dopo essere stato bagnato da un deputato che gli si era avvicinato con una bottiglia d’acqua, resta presso il suo scranno e prova a continuare il discorso. Poi però finisce nella mischia, con fendenti da destra e da sinistra; finché il presidente dell’Assemblea, Glauk Konjufca, chiede l’intervento della polizia.