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La Bionda fa mercato, 76 microbirrifici in Sicilia

La Bionda fa mercato, 76 microbirrifici in Sicilia
Cheers! Group, Beer mug, Young men brew beer glasses to celebrate their success.

La filiera italiana della birra ha realizzato un incremento del 17% dei ricavi nell’ultimo triennio. Stando al rapporto Assobirra, l’Italia è anche il quinto Paese europeo per numero di birrifici presenti

CATANIA – La passione degli italiani per la birra non è un mistero, ma l’attenzione che i consumatori stanno riservando al prodotto ha permesso, negli ultimi anni, la crescita di un mercato da 10 miliardi di euro. Il proliferare di aziende, anche dal successo importante, unito all’ingresso di micro birrifici e brew pub, ha alimentato un bacino nazionale dai risultati positivi per produzione e occupazione.

La Sicilia s’inserisce in questo trend e grazie ad alcune collaborazioni di primo livello è riuscita perfino a ritagliarsi una buona fetta di mercato a livello nazionale. Parallelamente il mercato dei micro birrifici regionali ha consolidato un’attività locale non certo di secondo piano e riconosciuta anche qualitativamente importante, tanto da aver ottenuto diversi riconoscimenti.

Se paragonati ai consumi europei, quelli italiani appaiono un po’ sotto le medie, nonostante l’aumento della produzione interna. Scrive infatti Assobirra nel rapporto 2019, che la crescita delle produzione di birra si è tradotta in un aumento del 3,4% del consumo pro capite, pari a 33,6 litri nel 2018, per un valore che posiziona l’Italia, però, al terzultimo posto nella classifica europea per il consumo pro capite. Il dato cambia per la produzione, dove l’aumento dei consumi ha favorito comunque una crescita della produzione nazionale del 4,7 per cento; quest’ultima ha raggiunto i 16.410.000 ettolitri, facendo del nostro Paese il nono europeo per produzione di volumi.

La produzione di birra nazionale è cresciuta di otto volte negli ultimi dieci anni e del 5 per cento nel passaggio dal 2017 al 2018. Nel 2018 la filiera italiana della birra ha realizzato un fatturato complessivo di 9,169 miliardi di euro con un incremento del 17% nell’ultimo triennio (era di 7,834 miliardi nel 2015) ben più alto di quello medio dell’economia italiana che, sempre nei tre anni considerati, è stato del 7% (dati comunicati durante l’ultimo Italian Exhibition Group di Rimini 2019).

Stando al rapporto Assobirra, l’Italia è anche il quinto Paese europeo per numero di birrifici presenti: sono 1008 le strutture che lavorano sul territorio suddivise in birrifici artigianali (768) e brew pub (ossia pub con produzione di birra in loco che sono 240). Mini birrifici e brew pub danno lavoro a 3000 addetti distribuiti in tutta Italia.

La regione in cui sono presenti più strutture è la Lombardia (167), seguita da Piemonte (86), Veneto (74) e Toscana (63). Nel Centro-Sud la Campania è prima per numero di birrifici, ben 55 tra artigianali e brew pub.

Riusciamo a conoscere il numero dei micro birrifici siciliani grazie all’attività d’informazione realizzata dal portalespecializzato Microbirrifici.org. Nella sezione dedicata proprio alla Sicilia sono indicati ben 76 micro birrifici, realtà vincenti ma che vivono contestualmente le difficoltà attuali del comparto unite ad altre che potremmo definire difficoltà territoriali, ovvero le aperture in calo e la necessità di accorciare la filiera o affermare il proprio piccolo marchio scegliendo di aprire pub a marchio proprio. Non sono disponibili altri numeri utili a restituire la vitalità del settore birrario siciliano, ma possiamo analizzare il rapporto che i consumatori regionali hanno con la birra stessa.

I siciliani sono classificati da Assobirra come beerlover, il 44 per cento ha dichiarato di bere birra almeno due volte a settimana. Nel resto del Mezzogiorno la birra è addirittura una “questione di famiglia”, perché nel 48 per cento dei casi viene condivisa con i parenti.

Il consumo con gli amici è invece preferito da oltre il 60 per cento degli abitanti della Sardegna, mentre nel Centro Italia la birra viene fortemente associata ad un’esperienza di gusto, come avviene nel Lazio, dove la bevanda viene scelta in base al cibo. In Emilia Romagna oltre l’80 per cento della popolazione sceglie la birra per cena, mentre in Veneto il 70 per cento la beve perché ne apprezza particolarmente il gusto. Il 61 per cento degli abitanti della Valle D’Aosta considera la birra una bevanda da condividere con la propria compagna o compagno.

Oltre ad uno stile di vita che li lega quotidianamente alla birra, i siciliani hanno anche uno stile di produzione della birra che, in alcune fortunate circostanze, ha portato al riconoscimento di premi internazionali.

Birra dell’Anno 2020, concorso organizzato da Unionbirrai, è stato assegnato al birrificio Alveria e al Birrificio dell Etna, mentre il Luppolo d’oro, premio Federbirra nella categoria Belgian white, è andato a Fratelli Birrafondai.

C’è una fetta di Sicilia che sta riscuotendo un successo importante a livello nazionale, rappresentato da Birra Messina. La nuova variante Cristalli di Sale ha condizionato le scelte di molti consumatori italiani.

Heineken e Birra Messina, una scommessa vinta

MESSINA – “Siamo molto contenti dei risultati che abbiamo visto fino ad ora. I consumatori ci dimostrano il loro affetto tutti i giorni sui social, condividendo foto del nostro prodotto e dimostrando interesse per il suo rilancio”.

Non nasconde la propria soddisfazione Alfredo Pratolongo, direttore comunicazione e affari istituzionali di Heineken Italia, raccontando dei risultati concreti scaturiti dalla partnership con la cooperativa Birrificio Messina.

“Quando nel 2018 eravamo alla ricerca di un’altra eccellenza birraria da promuovere che avesse una storia affascinante, legata al territorio, ci siamo accorti di averla già in casa: Birra Messina. Quando è stato deciso di rilanciare Birra Messina e di aggiungere anche Birra Messina Cristalli di Sale, cioè una nuova referenza con una ricetta speciale, è stato naturale parlarne con Domenico Sorrenti, presidente della Cooperativa Birrificio Messina, con il quale i contatti non si sono mai interrotti negli anni. Con lui è emersa l’opportunità di produrre una parte della nuova birra direttamente in Sicilia presso la Cooperativa”.

Ne è nata una birra che ha affascinato l’Italia, la Cristalli di Sale. “La sfida è stata raccontare Birra Messina Cristalli di Sale, per la prima volta in televisione con un grande spot nazionale, attraverso volti autentici e paesaggi della sua terra. Lo spot è stato diretto dal regista e sceneggiatore siciliano doc, Piero Messina, e ha visto la musica originale del maestro Ennio Morricone – spiega Pratolongo -. Birra Messina Cristalli di Sale è stata ideata dai nostri mastri birrai per essere un omaggio alla Sicilia. Un’operazione non semplice creare un prodotto equilibrato, facile da bere e accessibile a tutti. Il sale non è un ingrediente facile da utilizzare in una birra, ma il risultato è stato eccellente e siamo fieri di aver prodotto una birra così unica che possa far assaporare la Sicilia in tutta Italia. Oltre quindi alla qualità del prodotto, parte del successo di Birra Messina è stato il rinnovamento dell’immagine che si ispira al barocco siciliano”.

Questa partnership di successo ha aumentato produzione e occupazione.
“Da quando abbiamo fondato la cooperativa, nel 2016, ad oggi siamo riusciti a raddoppiare la nostra produzione, che partiva con due referenze (birra dello Stretto e Doc 15, dedicata ai 15 fondatori) e che oggi include anche Birra dello Stretto Premium, Birra dello Stretto non Filtrata e Doc 15 Cruda – ha dichiarato Mimmo Sorrenti della Cooperativa Birra Messina -. Grazie anche alla partnership con Heineken, che consiste essenzialmente nella produzione di parte di Birra Messina Cristalli di Sale da parte nostra, e la commercializzazione delle nostre birre in tutta Italia tramite la loro rete distributiva, siamo riusciti ad assumere altri cinque ragazzi e abbiamo aumentato la nostra capacità produttiva, chiudendo il 2019 con circa 27.000 ettolitri di birra prodotti (il doppio rispetto all’anno precedente). È davvero una soddisfazione vedere dove siamo arrivati e sapere che siamo una realtà brassicola di spicco nella nostra isola”.