La cabina per fototessere compie 60 anni, le macchinette che anticiparono la moda dei selfie - QdS

La cabina per fototessere compie 60 anni, le macchinette che anticiparono la moda dei selfie

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La cabina per fototessere compie 60 anni, le macchinette che anticiparono la moda dei selfie

redazione  |
giovedì 06 Ottobre 2022
La cabina per fototessere Scorri la gallery

La prima cabina per fototessere comparve nel 1962 a Roma. Si usava per scattare le foto per i documenti al costo di poche lire

La cabina per fototessere compie 60 anni: la prima in Italia comparve nel 1962 nella Galleria Alberto Sordi (ex Galleria Colonna), a Roma. Si usava per scattare le foto per i documenti al costo di poche lire. Nel corso degli anni si è evoluta ma ha mantenuto l’utilizzo delle foto “fai da te” da avere in pochi minuti.

Le cabine anticiparono la moda dei selfie, l’autoritratto realizzato attraverso una fotocamera digitale compatta, uno smartphone, un tablet o una webcam puntati verso sé stessi o verso uno specchio, e condiviso sui social network.

La striscia verticale di quattro foto in bianco e nero costava 100 lire e il tempo di consegna era di 3 minuti. Per la stampa è stato adottato un sistema di sviluppo diretto, cioè senza negativo. Con l’avvento del colore negli anni ’80, è stato brevettato il processore che utilizza rulli per far passare la striscia foto nei vari bagni chimici, eliminando così problemi di diffusione di sostanze chimiche e stabilizzando la qualità del prodotto. Agli inizi degli anni ’90, le cabine fototessera vengono dotate dei primi computer e l’introduzione del formato 10×15 finisce per sostituire il classico formato.

Nella seconda parte degli anni ’90, con l’arrivo del digitale, le cabine fototessera vengono dotate di una nuova rivoluzionaria carta a “sublimazione termica” (o trasferimento termico) che determina il progressivo abbandono della tecnologia chimica. La tecnologia digitale permette di sviluppare un procedimento di riconoscimento facciale per la stampa di foto valide per tutti i documenti di identità. Le cabine vengono installate soprattutto nei luoghi pubblici e si attivano con l’inserimento di monete.

Possedevano un sedile regolabile, progettato per la persona o le persone che dovevano essere fotografate disposte di fronte alla fotocamera. Quando si inseriscono monete si attiva il processo: la macchina scatterà una serie di fotografie, differenti o uguali fra loro. I paesi con la più grande infrastruttura di cabine fotografiche sono Regno Unito, Giappone, Francia e Italia. Più di 9000 sono quelle installate in tutta Europa dalla società produttrice italiana che ha sede ad Ariccia.

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