Messina

La Città Metropolitana verso il dissesto, caos totale e investimenti a serio rischio

MESSINA – Sulla crisi finanziaria dell’ex Provincia regionale, è in scena un altro episodio della protesta del sindaco Cateno De Luca, iniziata lo scorso febbraio con le ferie forzate ai dipendenti, proseguita con la consegna della fascia in Prefettura e la marcia su Palermo insieme ad altri amministratori del territorio.

Adesso De Luca è pronto, dopo lo sciopero della fame e il presidio a Palazzo Leoni, ad avviare la procedura di dissesto. “Ho già firmato la nota – ha detto – che sarà inviata ai Revisori dei Conti che dovranno redigere la relazione per l’avvio della procedura di dissesto. Né io né i dirigenti possiamo continuare a subire questa situazione”.

La soluzione proposta da De Luca e non accolta a Palermo è di prelevare le somme mancanti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione. “La Sicilia – ha affermato il sindaco metropolitano – ha avuto assegnati 2 miliardi e 300 milioni che finora non è riuscita a spendere se non in parte irrisoria”.

Un mese fa, a sottolineare il paradosso che sta vivendo la Città Metropolitana, che pur avendo circa 100 milioni di euro in cassa non riesce a spendere un euro perché per un disavanzo di circa 13 milioni di euro non può chiudere i bilanci, erano state le dimissioni del dirigente della III e IV, Franco Roccaforte. “Si rischia di perdere o di veder bloccati – ha ribadito quest’ultimo – investimenti pari, nell’immediato, a circa 44 milioni 500 mila euro e a medio termine a circa 132 milioni di euro nel settore delle Strade provinciali e dell’edilizia scolastica. In queste condizioni le attività in corso e quelle portate avanti durante il 2018, con la redazione di oltre 60 progetti cantierabili e con lo svolgimento di 54 procedure di gara d’appalto, risultano praticamente vanificate”.

Tra questi c’è l’appalto di 5 milioni per il ponte Mela, tra Barcellona e Milazzo; ci sono oltre 8 mln di euro per il completamento del restauro dell’Istituto Cuppari a Messina e la costruzione del Liceo scientifico a Santa Teresa Riva, opere che si attendono da 20 anni. Da sei anni poi lo scientifico Archimede di Messina e l’Ipsia di Barcellona aspettano il finanziamento di un milione 670 mila euro. “È pronto da tempo – ha aggiunto il dirigente dell’area finanziaria Massimo Ranieri – l’appalto di quasi due milioni di euro per asfaltare un tratto della Strada panoramica che dovrebbe essere chiuso per pericolosità. Non possiamo avviare i lavori e se da una parte rischiamo di perdere il finanziamento se non rendicontiamo entro giugno il lavoro finito e il collaudo, dall’altra incombono le denunce per mancato intervento”.

“Consentire di approvare soltanto il bilancio del 2019 – ha aggiunto – in deroga al principio di programmazione triennale, non permette di riavviare queste gare perché sono lavori che riguardano due o tre anni contabili”.

L’ombra del dissesto preoccupa anche i dipendenti della Città Metropolitana, che sembrano quasi storditi dagli eventi degli ultimi mesi. “Dichiarare il dissesto – ha affermato il responsabile della Cisl Fp Calogero Emanuele – è una soluzione inadeguata e compromettente per i destini dei lavoratori e dei servizi erogati dall’Ente. Siamo pronti a dare battaglia per avversare un atto che mette a rischio il futuro occupazionale di centinaia di dipendenti e la possibilità di stabilizzazione di 94 lavoratori a tempo determinato, compromettendo il percorso di avvio delle procedure già ipotizzato”.

Sulla stessa posizione anche il Csa, più dura invece la reazione di Cgil e Uil. “Ancora una volta – ha detto il segretario generale Fp Cgil Francesco Fucile – ci troviamo a condannare le azioni scomposte e inutili del sindaco De Luca tra i corridoi della Città Metropolitana. Riteniamo estremamente grave la dichiarazione di avvio delle procedure di dissesto dell’Ente”.

Hanno preannunciato una forte mobilitazione anche Ivan Tripodi, segretario generale Uil, e Pippo Calapai della Uil Fpl, che hanno ribadito come ogni soluzione passi da forti azioni collegiali condivise.