Ultimo appuntamento con il nostro il viaggio tra le grandi opere che promettono di rivoluzionare Palermo nei prossimi anni.
Tra quelle già in corso di realizzazione non può essere dimenticata la nuova Cittadella della Polizia a Boccadifalco. Un centro polifunzionale in cui il ministero dell’Interno intende concentrare buona parte delle attività della Polizia di Stato come l’Ufficio immigrazione, il Gabinetto regionale della Polizia scientifica, la zona telecomunicazioni, il Reparto Prevenzione crimine e il Reparto Mobile, l’Ufficio sanitario provinciale, la Polizia di frontiera. Sono previsti anche alloggi, un poligono di tiro, una cappella, un auditorium, una palestra, una mensa con cucina e bar, un distributore di carburante, rimesse e un autolavaggio.
L’area individuata apparteneva un tempo all’aeroporto di Boccadifalco ma l’Enac l’ha ceduta al ministero dell’Interno, committente dell’opera. Il primo stralcio è già stato completato e un primo edificio è ben visibile passando da via Pitrè. Ne verranno costruiti altri due. Il trasloco nei nuovi uffici, già pronti da tempo, è però rimasto bloccato fino allo scorso febbraio, poco prima della pandemia, perché nel progetto del primo stralcio era prevista anche la costruzione di una strada che collegasse via Pitrè a via Leonardo Da Vinci per snellire il traffico di uno dei quartieri più caotici e congestionati di Palermo e regalare una valvola di sfogo anche ai vicini quartieri di Altarello, Baida, Uditore-Passo di Rigano e Borgo Nuovo. La strada di raccordo sarebbe parallela a viale Regione Siciliana e trasversale alle vie Perpignano, Pitrè, Da Vinci e Di Blasi, tutta su terreni per lo più dello Stato e di cui, di conseguenza, dovrebbe occuparsi il Provveditorato alle Opere pubbliche. Per una serie di beghe burocratiche, però, la nuova bretella non è stata realizzata e a quel punto è iniziato un braccio di ferro tra il Comune e il Viminale.
Alla fine un accordo tra Palazzo delle Aquile, Dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, Agenzia del Demanio e Provveditorato è stato trovato e il 6 febbraio il Consiglio comunale ha accettato di votare una variante, una sorta di deroga che consentirà, “non più nel contesto della realizzazione del primo stralcio ma preventivamente alla realizzazione del secondo stralcio”, la “prioritaria realizzazione e consegna della bretella stradale di collegamento tra la via Pitrè e via Leonardo Da Vinci”. In questo modo l’Aula ha dato l’agibilità all’opera sbloccando un’impasse che si trascinava da anni.
La consegna dei lavori alla ditta vincitrice dell’appalto del primo stralcio, la Ricciardello Costruzioni, è avvenuta a luglio 2014 ma i primi documenti sulla cittadella sono stati firmati addirittura 17 anni fa: era il 25 ottobre 2003, infatti, quando veniva stipulato un primo protocollo d’intesa tra i ministeri dell’Interno e dell’Economia e il Comune. Il primo stralcio del progetto esecutivo è stato redatto dalla Vams Ingegneria e approvato dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici il 24 aprile 2009. Dopo il bando di gara il contratto d’appalto è stato sottoscritto il 12 dicembre 2013 per un importo netto di 17,5 milioni di cui 17,3 per i lavori, 518 mila euro per oneri di sicurezza e 265 mila euro per la redazione della progettazione esecutiva.
A seguito dell’approvazione della variante in Consiglio il questore Renato Cortese ha precisato inoltre che “nei primi due lotti, uno già completato e l’altro in fase di progettazione esecutiva, non è previsto il trasferimento della sede centrale della Questura né degli uffici della Squadra mobile di Palermo, icona della lotta alla criminalità organizzata, che rimarranno nelle attuali sedi del centro storico rappresentando presidio per la sicurezza dei cittadini”.