La Continuità Discostante - QdS

La Continuità Discostante

La Continuità Discostante

Giovanni Pizzo  |
giovedì 12 Gennaio 2023

Magari ci saranno meno meraviglie e più concretezza sulle previsioni economiche. Perché nella terra di Archimede e Pitagora ogni tanto i numeri dovrebbero tornare

Una volta in politica c’erano le famose Convergenze Parallele, forse il più famoso ossimoro della politica, di Aldo Moro. In Sicilia, vecchio laboratorio, stiamo sperimentando un paradigma inverso, la Continuità Discostante. La probabile revoca in autotutela del finanziamento al Sig. Nassogne, in arte Moja, metterà in salaMoja i soldi, ma forse non le polemiche.

C’è in vista anche la sospensione del bando sulla riscossione dei tributi comunali, e si è persa traccia dell’avviso pubblico sui termovalorizzatori.

Tutti atti stabiliti, con molta enfasi in alcuni casi dal precedente governo e da Schifani, con molto senso di opportunità e prudenza, sconfessati. Spesso in Italia accade questa discontinuità, ma per governi di segno opposto, qui invece abbiamo un governo politico in continuità e con la stessa maggioranza.

Di fatto aprendo ad uno spoil system su postazioni dirigenziali, eliminando il precedente CTS dell’Assessorato Territorio e Ambiente, definito un ostacolo allo sviluppo, revocando atti della precedente amministrazione, su cose che non sono proprio bazzecole il governo Schifani sta rompendo in maniera netta ed inequivocabile la linea amministrativa precedente del duo Musumeci-Armao. 

Ma senza dirlo, anzi all’inizio evocando continuità di gestione, oggi silenziosamente ma praticamente discostandosi ampiamente, se non del tutto. Una volta questi cambi di strategia su fatti così importanti richiedevano un altro termine tipicamente politico da prima repubblica. La famigerata Verifica. Oggi queste cose non si fanno più. Questa è una strategia precisa, anche se non dichiarata politicamente, per non fare implodere una maggioranza di difficilissima tenuta, almeno in questo inizio di legislatura, con delle vere e proprie faide neanche tanto sopite.

Come nel caso della deroga sub iudice del gruppo Forza Italia, l’originale come nelle pubblicità, in mano al Presidente Galvagno di FdI ed evocata veementemente da Miccichè che gli ricorda che nella scorsa legislatura lui diede la deroga proprio al gruppo di FdI che non avevano i numeri ai sensi del regolamento.

Poi ci sarà la discussione del DEF 2023-25 e qui si leggerà nero su bianco in cosa varierà, numeri alla mano, la discontinuità con quello presentato da Armao, detto Meravigliao dal suo avversario polito De Luca. Magari ci saranno meno meraviglie e più concretezza sulle previsioni economiche. Perché nella terra di Archimede e Pitagora ogni tanto i numeri dovrebbero tornare.

Nel frattempo la barca del governo cammina in continuità ma con una rotta discostante.

Così è se vi pare.

Giovanni Pizzo

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