La corruzione origina da leggi di burocrati - QdS

La corruzione origina da leggi di burocrati

Carlo Alberto Tregua

La corruzione origina da leggi di burocrati

giovedì 09 Maggio 2019

Evasione, un nemico invincibile

Alla data del 30 aprile 2019, i provvedimenti attuativi da adottare e riferiti a leggi di iniziativa del governo Conte sono ben 236.
Si tratta di decreti ministeriali o interministeriali, di decreti della Presidenza del Consiglio, di decreti legislativi, e così via.
Il processo legislativo, così lento, è la prima causa della decrescita economica o della stagnazione.
Se il Parlamento approva leggi, vuol dire che ne riconosce la necessità. Tuttavia, procrastina l’attuazione, e quindi l’efficacia, a tempi futuri di mesi e, qualche volta, di anni.
Si tratta di una inefficienza grave che impedisce di attuare la volontà del Legislatore, affidata a strutture amministrative quali ministeri e burocrazia di vario tipo.
Quello citato è un caso unico in Europa, e forse nel mondo, perché negli altri Paesi, quando viene approvata una legge dal Parlamento, essa diventa esecutiva immediatamente e in ogni sua parte. Cosicché, la volontà di chi approva le leggi si trasla immediatamente nella esecutività di esse.

Vi facciamo alcuni esempi dei 236 provvedimenti da emettere, ripetiamo, alla data del 30 aprile 2019: ben 28 riguardano il Dl 34/19 denominato “Crescita”. Senza di essi, tale Decreto è praticamente inattuato.
Otto provvedimenti riguardano il Dl 32/19 detto “Sblocca-cantieri”, per cui gli stessi rimangono chiusi. Sette riguardano il Dl 27/19 inerente il settore agricolo; 17 riguardano la Legge 26/19 che concerne il reddito di cittadinanza e quota 100. Undici riguardano la Legge 12/19 relativa a “Sostegno e semplificazione di imprese e pubbliche amministrazioni”. Ben 91, invece, sono i decreti attuativi della Legge di Bilancio 2019 (L. 145/2018).
Su questa omissione vogliamo soffermarci un momento: la Legge di Bilancio vale per l’anno corrente, anche se ha in parte riflessi sugli anni successivi. Se, però, per essere attuata, bisogna emettere 91 provvedimenti, dopo che è già trascorso un terzo dell’anno, vi è un’alta probabilità che si arrivi alla fine dell’anno senza che l’attuazione sia stata completata.
Non si capisce quale possa essere la logica alla base di questa tecnica legislativa tutta italiana.
Bisogna ricordare agli attenti lettori che non sempre un decreto riguarda solo un ministero, più spesso riguarda tanti ministeri, che lo devono approvare di concerto.
Anche i decreti legislativi approvati dal Consiglio dei ministri devono fare il giro di altre istituzioni: Consiglio di Stato, commissione Camera e commissione Senato; indi, seconda approvazione del Cdm e dopo la firma del Presidente della Repubblica, pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Come vedete, si tratta di un giro impressionante anche in questo caso.
Continuiamo la rassegna dei provvedimenti da emettere. Ben dieci riguardano la Legge 136/18 relativa al “Decreto fiscale e finanziario”; 16 relativi alla Legge 132/18 avente titolo “Sicurezza e immigrazione”; due relativi al Dlgs 139/18 per il “Trasporto nazionale passeggeri e governance ferroviaria”; 12 per “Interventi urgenti per Genova” (Legge 130/2018).
Tutto da ridere l’uso della parola “urgenti”. Poi vi sono provvedimenti da emettere relativamente al Corpo dei VV.FF.

Ancora, sette provvedimenti da emettere, con riferimento al Dlgs 114/18 sulla “Navigazione interna”; due sulla Protezione dei dati personali (Dlgs 101/18); uno sul “Controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi”; due relativi alla Legge 96/18 sulla “Dignità dei lavoratori e delle imprese”; quattro sul “Riordino di ministeri, famiglie e disabilità” per la Legge 97/18. Ce ne sono tanti altri ma ve li risparmiamo.
Successivamente, vi daremo conto dello smaltimento dell’enorme arretrato succintamente elencatovi. Ma dal quadro delineato si può ben comprendere il caos legislativo che c’è in Italia. Si tenga conto, anche, che ciascuna legge non prevede l’abrogazione di precedenti leggi sulla stessa materia, se non in casi eccezionali: così il caos aumenta.
Si può ben comprendere come questo guazzabuglio di norme sia la fonte della corruzione perché nelle loro pieghe si inseriscono i malfattori. Non solo, ma nei meandri oscuri di leggi fatte male e di provvedimenti non emessi si incunea l’altro cancro nazionale: l’evasione. Evasione e corruzione così vincono, mentre il Governo cincischia!

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