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La crescita in indici percentuali induce in errore, occorre comunicare ai cittadini la realtà dei fatti

La crescita in indici percentuali induce in errore, occorre comunicare ai cittadini la realtà dei fatti

Indispensabile consentire a chi legge o ascolta una notizia di comprendere esattamente idee, valutazioni e accadimenti. In Lombardia il Prodotto interno lordo è grossomodo cinque volte maggiore rispetto a quello siciliano

Della comunicazione bisognerebbe avere una concezione sacrale, specie quella in pubblico, nel senso che dovrebbe essere utilizzata per esternare valutazioni, idee, e anche per riferire accadimenti.

Purtroppo in molti casi è limitata a proferire il nulla con l’utilizzo abbondante di sostantivi e aggettivi. Inoltre, la comunicazione non dovrebbe essere equivoca al fine di ridurre al minimo incertezze o, peggio, disinformazioni.

Il riferimento non è alla qualità della comunicazione, che presuppone la conoscenza della semantica, dei principi della comunicazione se non addirittura l’adeguata conoscenza letteraria, quanto al risultato di consentire a chi ascolta di comprendere esattamente idee, valutazioni e accadimenti.

Questa premessa è necessaria per fare riferimento a chi comunica utilizzando i numeri, sia nelle percentuali che in assoluto. La comprensione dei valori assoluti presuppone specifiche conoscenze. Così per esempio la distanza fra la Terra e il Sole è definita in 150 miliardi di chilometri e a seconda della velocità del veicolo in diversi anni luce.

Il debito pubblico italiano, attualmente, è superiore a 3.000 miliardi di euro. Per un profano di astrofisica o di economia, ridurre la citata distanza di 50 miliardi di chilometri o di 1 miliardo di euro, non sarebbe percepito quale errore. Per quanto concerne, invece, comunicare le percentuali di variazione, senza comunicare il dato su cui vanno calcolate, è una disinformazione.

Tanto per fare un esempio, il Pil della Lombardia nel 2023 ammontava a circa 490,4 miliardi di euro, quello al 31 dicembre 2024 può essere stimato in oltre 510 miliardi di euro. Il Pil della Sicilia nel 2024 è stato stimato in circa 90 miliardi di euro. Dal momento che la popolazione della Lombardia è il doppio della Sicilia, ne consegue che il confronto deve tenere conto di ciò. In definitiva, l’indice del Pil pro-capite della Lombardia rispetto a quello della Sicilia è più del doppio.

Ritornando, comunque, alla comunicazione per indici senza alcun riferimento al dato su quale percentuale è calcolato, costituisce una disinformazione macroscopica. Sostenere, come sta avvenendo in questi giorni, che la crescita percentuale del Pil in Sicilia nel 2024 è stata superiore a quella della Lombardia (1,3% Sicilia superiore allo 0,6%, ricalcolato poi all’1,1% in Lombardia), pur essendo una notizia fondata induce all’errore in quanto si omette di comunicare che il Pil assoluto della Lombardia è grossomodo cinque volte in più rispetto a quello della Sicilia.

Questa doverosa puntualizzazione non è certamente per denigrare il sistema Sicilia, nel progetto di crescita, quanto per impegnare tutte le componenti, specie la politica con responsabilità amministrativa, a comunicare la realtà dei fatti e, magari a utilizzare metodiche aziendalistiche nella programmazione della crescita.

In coerenza con quanto sopra, è opportuno continuare a fare riferimento alle rilevazioni macro-economiche del Pil, anziché ad altre metodiche difficilmente quantificabili.

Infine, per tentare di programmare la crescita economica, e sociale, del sistema Sicilia è necessario soffermarsi in via preliminare sul metodo anziché sul merito.

Antonio Pogliese
Dottore Commercialista