Raggiungere il 65% entro luglio sembra impossibile, così si punta a realizzare un trend positivo. Nessun rinvio nonostante le richieste di consumatori e amministratori di condominio
MESSINA – Si parte tra una settimana con la distribuzione dei kit per la differenziata porta a porta in tutta la città. Nessun rinvio, come ribadito dal presidente di MessinaServizi Pippo Lombardo in risposta alle richieste di associazioni dei consumatori, amministratori di condominio e presidenti di alcune Municipalità.
Il via è previsto dalla zona Sud con la consegna di 350 mila contenitori e la contestuale eliminazione dei cassonetti, un’operazione che verrà completata in 90 giorni che serviranno anche per ultimare le procedure per gli ispettori ambientali e i 75 borsisti che faranno parte temporaneamente dell’organico di MessinaServizi.
Raggiungere il 65% di differenziata entro il 31 luglio è chiaramente un obiettivo impossibile ma la macchina è già in movimento. “Per noi – ha spiegato Lombardo – è importante avviare il trend: se a luglio raggiungerà il 40% ed esso sarà in crescita andrà bene comunque, non credo che avremo alcuna sanzione da Palermo, se no cosa si dovrebbe fare con le altre due Città metropolitane”.
Il servizio avrà alcune dinamiche definite. “Abbiamo diviso la città in tre aree – ha aggiunto Lombardo – e ogni area è divisa in quattro zone di circa 20 mila abitanti, così da controllare in modo capillare tutto il servizio. All’interno ci sono le microzone di raccolta, 79 quelle individuate insieme al percorso dei mezzi. Il servizio è tarato per fare emergere anche utenze sommerse”.
Le resistenze degli amministratori di condominio per Lombardo sono posizioni isolate. “Non vogliono prendersi il carico dei contenitori condominiali e assumersi la responsabilità giuridica del conferimento errato. La cosa più grave è l’opposizione su chi deve mettere fuori i carrellati; nei due quartieri dove era partito il porta a porta, i nostri operatori avevano le chiavi, aprivano il cancello e tiravano fuori i contenitori, raddoppiando i tempi di svolgimento del servizio. È impensabile una cosa del genere. L’ordinanza obbliga gli amministratori a organizzare il servizio all’interno del condominio. Non c’è un termine amministrativo, il primo giugno era un nostro obiettivo di programmazione, quindi non ha senso chiedere rinvii. Dalla prossima settimana devono riceversi i contenitori man mano che la ditta procede nella distribuzione e devono organizzare l’esposizione davanti al civico con ditte o addetti. Il costo che graverà sul condominio è irrisorio, al contrario di quanto dicono. Da un’indagine di mercato che ho fatto, non va oltre i 150 euro al mese. Unica deroga all’obbligo di esporre fuori è se l’accesso al condominio è libero”.
Altra obiezione quella legata all’indisponibilità di spazi: “Se riscontriamo che oggettivamente non ci sono spazi condominiali sufficienti – ha affermato il presidente di MessinaServizi – si può pensare o a un solo contenitore o alla richiesta di aree pubbliche in concessione perimetrate per isole ecologiche condominiali”.
Lombardo ha poi sottolineato di avere fatto tutti gli investimenti annunciati, anche se non ha nascosto il rallentamento rispetto al cronoprogramma iniziale, con procedure che non si sono ancora concluse. Completato il noleggio dei nuovi mezzi e l’acquisto delle attrezzature, ma per l’incremento di 40 unità della pianta organica si dovrà attendere e per il momento si utilizzeranno i 75 borsisti a 20 ore a settimana per tre mesi. Anche qui la procedura è in fase di completamento. “L’avviso – ha sottolineato – si è chiuso il 15 maggio e la commissione sta valutando le domande. Anche per gli ispettori ambientali si è in attesa del regolamento fermo all’approvazione del Consiglio comunale e la campagna di comunicazione aggiudicata partirà la prossima settimana”. Lombardo si è detto comunque disponibile al confronto con chi in queste settimane ha evidenziato criticità.
“Si è di fronte – ha evidenziato in una nota di Fulvio Capria di Confconsumatori – a una procedura che sconta vizi originari, dati dai tempi ristretti ai quali il Comune ha inteso sottoporre l’iter di delibera ed approvazione del regolamento e dalla mancanza di un preventivo confronto con i soggetti maggiormente coinvolti, amministratori condominiali e associazioni dei consumatori”.