La disinformatja siciliana e la corsa alla Regione - QdS

La disinformatja siciliana e la corsa alla Regione

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La disinformatja siciliana e la corsa alla Regione

Giovanni Pizzo  |
martedì 15 Marzo 2022

La Disinformatja lega la guerra purtroppo reale in Ucraina a quella molto virtuale della politica siciliana. Una guerra di comunicati, fonti poco attendibili, retroscena spesso al buio, voci

Oggi alcuni quotidiani titolano una, non nuova, suggestione per la madre di tutte le battaglie, la presidenza della regione siciliana. Tutto questo in un clima che fa precipitare il centrodestra in una Crimea siciliana. Il nome che viene attribuito a Miccichè per il posto di Musumeci è quello di Raffaele Stancanelli.

Fonti milanesi  invece attribuiscono la polpetta avvelenata a noti oppositori interni del coordinatore forzista, che hanno chiamato la Ronzulli per insinuare questa strategia. Sarebbe in effetti un errore plateale, e Il cordinatore di Forza Italia è imprevedibile ma non improvvido, nel momento in cui c’è il tentativo, probabilmente inutile, di dialogo sul da farsi in Sicilia tra Salvini e Meloni, innescare la bomba al napalm di Stancanelli. Miccichè ha tutto l’interesse di tenere la Lega ed gli altri alleati su una posizione che lateralizzi Musumeci, e non innescare faide interne nell’accordo tra FdI e Diventerà Bellissima.

Fonti interne al mondo profondo di Forza Italia suggeriscono invece che sia in atto una strategia della tensione e della disinformatja molto cervellotica, da teoria del Kaos e quindi di modello girgentano.

La Disinformatja lega la guerra purtroppo reale in Ucraina a quella molto virtuale della politica siciliana. Una guerra di comunicati, fonti poco attendibili, retroscena spesso al buio, voci di corridoio, che creano lo scopo principale della tecnica sovietica. La confusione. E coloro che non hanno il bastone del comando possono, nel torbido di una realtà falsata, pescare o quantomeno seminare zizzania per insinuarsi. In ballo ci sono candidature, assessorati e collegi.

La gente legge queste notizie sui giornali, superate poi da comunicati online, e non si orienta più e probabilmente si rifugerà nell’astensione. La verità è che la Sicilia ha bisogno di proposte reali, di sintesi politiche stabili per intercettare risorse e realizzare riforme e strutture, non di zizzanie e candidature fuori dal tempo e della storia, di cavalli di ritorno o slot machine da ballottaggi. Ma ai mestatori o i congiurati questo non interessa. Per loro c’è esclusivamente la sopravvivenza personale. E seminando confusioni e disinformazione, in siciliano tragedie, si può intermediare il classico “che c’è pi mia”.

Cosi è se vi pare.

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