O riduciamo le emissioni o riduciamo le emissioni, con tutto ciò che comporta, oppure le peggiori previsioni sono destinate ad avverarsi
All’inizio della settimana è stato presentato il report messo a punto dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), un foro scientifico delle Nazioni Unite di cui fanno parte due significativi organismi: l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) e il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP). Questo gruppo di lavoro ha lo scopo di studiare il riscaldamento globale e nel suo rapporto finale ha messo in evidenza quanto ci si poteva aspettare: c’è una probabilità superiore al 50% che l’aumento della temperatura globale raggiunga o superi 1,5 gradi tra il 2021 e il 2040. Più che soffermarsi sulle conclusioni è opportuno riflettere su come è stato accolto analizzando un paio di eventi significativi che denotano l’impreparazione dei cittadini e dei governi di passare dalle proteste ai fatti.
Il primo esempio ci viene proprio dall’Italia, dove la Direttiva europea che mira a portare gli edifici residenziali in classe E entro il 2030, in classe D entro il 2033 e a costruire nuovi edifici a emissioni zero dal 2028, è stata oggetto di un fuoco di sbarramento, in particolare dai partiti della maggioranza. E questo nonostante il fatto che le classi energetiche vadano da G ad A4, e quindi il salto di un paio di due livelli in dieci anni non possa certo costituire un problema insormontabile. Il secondo arriva invece dall’Olanda, dove il neonato partito degli agricoltori ha battuto quelli di governo che aveva proposto di adottare politiche ambientali per ridurre le emissioni di azoto causate dall’utilizzo di fertilizzanti chimici e dagli allevamenti intensivi di animali.
Due esempi distanti, ma con in comune il fatto che quando la transizione ecologica tocca interessi e stile di vita, la volontà vacilla e trova subito qualcuno in grado di rappresentarla. Alla fine però, la scelta è semplice, o riduciamo le emissioni, con tutto ciò che comporta, oppure le peggiori previsioni sono destinate ad avverarsi anche più presto di quanto non sia già stato ipotizzato.