La generazione di neuroni olfattivi favorita da una sana attività fisica - QdS

La generazione di neuroni olfattivi favorita da una sana attività fisica

redazione

La generazione di neuroni olfattivi favorita da una sana attività fisica

mercoledì 05 Giugno 2019

Questo il risultato ottenuto da uno studio condotto dagli scienziati di Cnr-Ibcn

in collaborazione con ITALPRESS

ROMA – Nel cervello adulto dei mammiferi esistono aree in cui si originano nuovi neuroni a partire da cellule staminali neurali. Una di queste è denominata zona sottoventricolare (Svz) e rappresenta la principale fonte di nuovi neuroni del cervello dei topi adulti.

Uno studio condotto dall’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibcn) ha individuato il processo che porta alla formazione di neuroni olfattivi. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Molecular Neurobiology. “All’interno della Svz – spiega Stefano Farioli Vecchioli del Cnr-Icbn – le cellule staminali dormienti vengono attivate da stimoli interni o esterni e cominciano un percorso di espansione e maturazione fino a diventare neuroni maturi che migrano in direzione del bulbo olfattivo, dove partecipano attivamente ai processi olfattivi. Nel nostro laboratorio abbiamo scoperto che lo spegnimento, tramite ingegneria genetica, del gene anti-proliferativo p21 innesca uno straordinario aumento della risposta delle cellule staminali neurali quiescenti all’azione svolta dall’attività fisica, che favorisce la generazione di nuovi neuroni (proneurogenica). Ciò si traduce in un aumento dell’attivazione e della velocità di proliferazione delle cellule staminali e in un incremento del numero di nuovi neuroni attivi all’interno del bulbo olfattivo. Infine, le nostre osservazioni sul modello murino hanno stabilito che i soggetti provvisti di un numero superiore di nuovi neuroni all’interno del bulbo olfattivo sono dotati di una sensibilità e di una memoria olfattiva molto superiore rispetto a quelle registrate negli esemplari di controllo”.

Lo studio è importante perché dimostra come l’attività fisica sia in grado d’innescare l’espansione delle cellule staminali nervose adulte capaci, a loro volta, di aumentare la sensibilità olfattiva degli animali. “Un risultato analogo – ha concluso il ricercatore – è stato raggiunto anche da una ricerca realizzata dall’Università di Dresda (Bragado-Alonso S. et al Embo J, 2019), partita da un approccio sperimentale differente e ciò avvalora la nostra ipotesi di una stretta connessione fra l’espansione delle cellule staminali adulte e il miglioramento delle capacità olfattive dei modelli murini. Nonostante la neurogenesi sottoventricolare sia un processo che nell’uomo termina nel corso dei primi anni di vita, riteniamo che il nostro studio possa fornire un contributo importante nell’ampio campo di ricerca inerente alle strategie terapeutiche basate sulle cellule staminali neurali, aprendo nuove prospettive nell’utilizzo delle cellule staminali attivate dalla corsa per prevenire l’invecchiamento cerebrale e per contrastare l’insorgenza di patologie neurodegenerative che colpiscono l’integrità strutturale e funzionale dell’area dell’ippocampo”.

La ricerca è stata svolta in collaborazione con il laboratorio di Neuroimmunologia della Fondazione Santa Lucia e con Raffaella Scardigli della Fondazione Ebri.

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