Vale la pena di fare qualche riflessione per cercare di capire cosa è successo e cosa può succedere
Un anno dopo l’invasione russa dell’Ucraina vale la pena di fare qualche riflessione per cercare di capire cosa è successo e cosa può succedere. Se la scommessa russa era di approfittare della debolezza occidentale dimostrata con il ritiro dall’Afghanistan per affermare la propria influenza nell’Europa orientale, allora è stata persa. La popolazione ucraina, inclusa una parte significativa di quella russofona, non si è unita agli invasori, il colpo di stato contro Zelensky non ha avuto successo. La macchina militare russa si è dimostrata poco efficiente e per niente efficace, e per quanto le truppe del Cremlino abbiano occupato una porzione significativa ed economicamente importante dell’Ucraina, il costo pagato è stato sicuramente molto salato, sotto tutti i profili.
Dopo l’iniziale disorientamento, Stati Uniti, Unione Europea e Nato si sono compattati e hanno risposto con un appoggio militare ed economico di dimensioni colossali. Viste le richieste di Kyiv gli americani hanno esitato poco a esaudire le istanze sempre crescenti di armi. Meno scontata era la risposta dell’UE e dei singoli membri, che non hanno però fatto mancare il loro appoggio. In particolare la Germania è passata dall’invio di elmetti a promettere carri armati.
Per quanto non ci siano truppe della NATO sul terreno, l’alleanza è coinvolta nell’addestramento dei soldati ucraini e nella fornitura di armi. Se il fronte occidentale è rimasto unito contro la Russia, la stessa cosa non si può dire per il resto del mondo. Molti paesi non solo non hanno condannato la guerra, ma ne hanno approfittato per migliorare la propria posizione competitiva nei confronti dell’occidente. Infine, la probabile iniziativa di pace che potrebbe intraprendere la Cina, sembra una polpetta avvelenata, fatta più per rivendicare la propria sovranità su Taiwan, che per fermare la guerra in Ucraina. Dopo un anno di guerra, all’orizzonte non si vede altra soluzione che il congelamento del conflitto.